Soru conferma le dimissioni, Sardegna al voto a febbraio

Il governatore le aveva annunciate poco meno di un mese fa dopo la bocciatura della giunta in materia di urbanistica e di governo del territorio: "Ridiamo la parola ai sardi". "Lascio una Regione senza scheletri nell'armadio".
News Nazionali

Cagliari, 24 dic. – (Adnkronos) – Nella tarda serata di ieri, intervenendo poco dopo le 22.30, dopo oltre 40 consiglieri regionali, il presidente della Regione Sardegna, Renato Soru, ha confermato le dimissioni date poco meno di un mese fa dopo la bocciatura della giunta in materia di urbanistica e di governo del territorio. Subito dopo la pausa natalizia il consiglio regionale verrà sciolto e verranno indette le consultazioni che dovranno svolgersi a febbraio.

"Confermo le dimissioni con la massima serenità – ha spiegato Soru – Ho voluto cercare di gestire questa crisi nel migliore dei modi. Volevo che questa crisi non fosse nata e gestita nelle stanze segrete. E' nata qui, trasparente e alla luce del sole, sulla legge urbanistica e qui ho voluto che si concludesse". "Le dimissioni – ha proseguito il presidente – le avevo presentate perché ritenevo che stessimo contraddicendo quanto di importante e di buonissimo avevamo fatto nel governo del territorio''.

''Ma oggi, al di là di richiami all'unità o di parole generiche – ha aggiunto Soru – volevo sentire dell'importanza del Piano paesaggistico o della sua applicazione nelle zone interne. Così non è stato. Non ho sentito riferire nell'aula i temi che mi avrebbero potuto portare ad utilizzare meglio gli ultimi tre mesi della legislatura. Senza alcun dramma rivendico con orgoglio il grande lavoro fatto dal centrosinistra, mettendo al centro l'interesse della Sardegna senza tirare a campare o, a spese di tutti i sardi, cercare il facile consenso. Si andrà al voto rapidamente, e la campagna elettorale non sarà a spese dei sardi".

"Stanotte (ieri, ndr) dormirò bene – ha continuato il presidente della Regione – perché so che ho cercato sempre di dare il meglio di me stesso anteponendo a tutto gli interessi dei sardi. So che domani, quando riconsegnerò le chiavi lascio una Regione senza scheletri nell'armadio, senza una tv in ogni stanza ma con più computer, una Regione più moderna con delle regole certe e con un bilancio risanato''.

"Ridiamo la parola ai sardi – ha aggiunto Soru – in modo che siano loro a giudicare cosa é stato fatto bene e cosa poteva essere fatto meglio". Ai sardi il presidente ha affidato anche la possibilità di rinsaldare una coalizione di governo "che sarà più forte, più coesa, e potrà ridare slancio a un programma e a una alleanza" che era cambiata nel corso degli anni dal 2004 a oggi, anche in virtù di spostamenti di partiti e uomini da una parte all'altra dello schieramento parlamentare. ''Nel frattempo – ha concluso Soru – con l'esercizio provvisorio, la Regione non si ferma".

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