Terrorismo, blitz contro estremisti islamici: arrestato a Pesaro un 28enne

L'operazione, denominata 'Niriya', è stata coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di prevenzione Ucigos e condotta a Cagliari, Milano, Palermo, Pesaro, Salerno e Cuneo.
News Nazionali

Cagliari, 23 apr. (Adnkronos/Ign) – Un cittadino 28enne italiano convertito all’islam è stato arrestato a Pesaro nel corso di un vasto blitz antiterrorismo della Polizia di Cagliari in varie città. L’operazione, denominata ‘Niriya’, è stata coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di prevenzione Ucigos e condotta a Cagliari, Milano, Palermo, Pesaro, Salerno e Cuneo. Dieci in tutto gli indagati, tutti gravitanti nella galassia fondamentalista islamica. Vari blog jihadisti sono stati oscurati così come gli spazi web sui quali questi blog si appoggiavano.

Le indagini della Digos di Cagliari sono strettamente connesse all’arresto avvenuto il mese scorso a Brescia dell’estremista marocchino Jarmoune Mohamed con l’accusa di voler pianificare un attentato contro la sinagoga di Milano (‘Operazione Firewall’). L’operazione mirava a individuare una rete di estremisti islamici attivi nella diffusione su Internet di documentazione apologetica del terrorismo jihadista. L’attenzione degli investigatori si è in particolare concentrata sui frequentatori italiani del sito islamista Minbar-Sos, oscurato nel 2009 e considerato uno dei più importanti siti dell’Islam radicale creati in Europa. Tra questi, anche un docente di lettere residente a Cagliari, particolarmente attivo assieme ad altri militanti nella traduzione e diffusione sulla rete di testi di ispirazione qaedista e apologetici del terrorismo nonché nella creazione di blog intorno ai quali si raccoglieva la comunità di estremisti coinvolta nell’operazione di quest’oggi.

Il 28enne arrestato oggi con l’accusa di addestramento ad attività di terrorismo internazionale, è nato a Senigallia ed è residente a Montellabbate, in provincia di Pesaro. Convertitosi col nome di Abdul Wahid As Siquili, aveva in tasca un biglietto di sola andata per il Marocco e sarebbe partito tra due giorni. Con il nick name ‘Nirya’, usava sul web per acquisire e diffondere testi importanti, di natura jahidista e quaedista, per portare avanti il progetto di terrorismo islamico insieme, ritengono gli inquirenti, al docente cagliaritano.

Inoltre aveva più volte confidato a un ristretto cerchio di internauti di voler partire appena possibile per l’Afghanistan, o verso altri territori di jihad, per unirsi alle formazioni combattenti che operano in quelle aree. Documentati in particolare stretti rapporti tra il giovane pesarese e Mohamed Jarmoune. Proprio il convertito italiano, infatti, aveva inviato a Mohamed, e a diversi altri soggetti indagati nell’operazione, una e-mail che conteneva link da cui poter scaricare numerosi manuali operativi sulle modalità di realizzazioni di attentati e sulle tecniche di guerriglia. L’operazione ha posto in evidenza un fenomeno relativamente nuovo per il nostro Paese: il sostegno alla causa jihadista proveniente da frange di convertiti all’Islam.

‘E’ la prima volta che scopriamo dei filo-jihadisti che sono italiani al 100%. L’abbiamo chiamato ‘cenacolo’, perché è un gruppo piuttosto ristretto: sono italiani e sostengono la causa di bin Laden’, ha detto all’Adnkronos Claudio Galzerano, dirigente della Ucigos. Nell’ambito dell’operazione ‘Niriya’, ‘le perquisizioni effettuate sono una decina -spiega Galzerano- il gruppo ha contatti con l’estero e sostiene la causa jihadista in diverse forme: c’è chi si preoccupa di tradurre i testi di al Qaeda in italiano e altri che invece forniscono istruzioni su come si confezionano ordigni esplosivi. Sono in corso indagini per ‘.

Altri Paesi europei come la Germania e il Regno Unito già da anni hanno registrato diversi casi di loro connazionali partiti verso l’area afghano-pakistana o l’Iraq, dove hanno raggiunto i gruppi terroristici di ispirazione qaedista operanti in quelle aree.

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