A Courmayeur una campagna elettorale difficile

Alla vigilia del rinnovo del Consiglio comunale, è decisamente più difficile raccontare cosa succede attorno alle stanze di Viale Monte Bianco. In primo luogo perché la situazione è più ingarbugliata.
Il municipio di Courmayeur
Politica

Cinque anni fa le elezioni amministrative di Courmayeur erano state un laboratorio politico. Che piacesse o no la tornata elettorale del 2007 era stata il banco di prova che spianò la strada per l’alleanza fra l’Union Valdôtaine e il Popolo della Libertà. E proprio ai piedi del Monte Bianco Michela Vittoria Brambilla aveva dato vita ai Circoli della Libertà che dovevano essere a loro volta un laboratorio politico per il PDL nazionale.

A cinque anni di distanza, alla vigilia del rinnovo del Consiglio comunale, è decisamente più difficile raccontare cosa succede attorno alle stanze di Viale Monte Bianco. In primo luogo perché la situazione è più ingarbugliata. Il sindaco uscente Fabrizia Derriard e il suo candidato vice Massimo Sottile sono sostenuti ufficialmente dalla sezione locale dell’Uv e in lista mettono anche candidati di area PDL. Contrapposto al ticket Derriard – Sottile c’è il ‘listone’ guidato dall’unionista Matteo Albarello e dall’esponente di Alpe Raffaella Roveyaz. Come l’altra, anche questa lista è civica, ma è appoggiata da Alpe PD e PDL. Dunque, l’elettore medio unionista dovrà decidere se votare Derriard espressa dalla sezione locale Uv (ma non tesserata) o il tesserato unionista Matteo Albarello. E allo stesso modo l’elettore medio qualunque, probabilmente, si sta chiedendo come potranno governare esponenti provenienti da area UV, Alpe, PD e PDL. “Sono liste civiche” dicono dai due schieramenti. “Le tessere verranno tenute in tasca” dicono i candidati. Ma come è possibile che i partiti rinuncino al loro ruolo proprio nel momento decisivo delle elezioni? Questo è un mondo alla rovescia dove l’aspirante re lotta per anni per ottenere il trono e poi abdica – o fa finta di abdicare – il giorno in cui deve essere incoronato.

L’altro motivo per il quale è difficile spiegare questa campagna elettorale è il modo involuto e introverso che i vari soggetti protagonisti hanno tenuto anche dopo la delicata fase delle trattative. Un esempio su tutti ce lo fornisce il presidente della sezione di Courmayeur della Stella Alpina, Giovanni Noris. In un comunicato stampa, sabato scorso, il movimento autonomista annuncia che non appoggerà nessuna lista, anche se le trattative erano avviate con quella di Albarello. “Hanno vinto i personalismi” e “ha perso il bene comune” si legge nella nota. Interpellato dalla nostra redazione, Noris ammette, dopo diverse insistenze, che è un problema di poltrone: “Quando abbiamo proposto il nostro candidato vicesindaco tutti si sono messi a ridere”. “Scusi, ma chi era il candidato respinto?”, “Non posso dirlo per problemi di privacy” replica Noris “E poi è una persona a cui voglio bene e non posso farne il nome purchessia”. Sbattendoci il telefono in faccia, il Noris non spiega il nesso fra tutela della riservatezza e trattative politiche, tema su cui sarebbe interessante scrivere un manuale. Il segreto, però, è uno di quelli con cui pulcinella di solito intrattiene il suo pubblico: il candidato vicesindaco che la sezione di Courmayeur della Stella Alpina avanzava era quello del suo presidente, Giovanni Noris.
 

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