Accordo con lo Stato, Spelgatti: “Finalmente certezza e stabilità nei rapporti finanziari”

Critiche da Uv e Uvp. "Si tratta di un accordo al ribasso e fortemente penalizzante per la Valle d'Aosta"
Spelgatti e Aggravi
Politica

Un compromesso al ribasso oppure un’opportunità colta? Sarà probabilmente il futuro a dirci a cosa si avvicina l’accordo raggiunto dalla Valle d’Aosta con lo Stato.

La Presidente della Regione, Nicoletta Spelgatti, l’annuncia oggi con favore: “Una notizia estremamente positiva”. Un accordo “nettamente migliorativo rispetto alla situazione attuale e a passate ipotesi transattive”.

Cosa prevede l’accordo?

Il contributo “onnicomprensivo” della Regione per il 2019 passa da 122,8 a 112,8 milioni di euro mentre per gli anni successivi sarà di 102,8 milioni di euro. Inoltre lo Stato riconosce alla Regione risorse ulteriori per 120 milioni di euro per investimenti per lo sviluppo economico e la tutela del territorio,  che saranno erogati nei prossimi sette anni. 

Complessivamente, l’accordo “produce un effetto finanziario favorevole per la Valle d’Aosta” di 130 milioni di euro rispetto a quanto oggi previsto dalle leggi vigenti.

“Con l’accordo, si stabilisce concordemente e in via definitiva qual è il contributo che la Regione deve corrispondere allo Stato per il risanamento della finanza pubblica, – spiega la Presidente Spelgatti – assicurando così certezza e stabilità nelle reciproche relazioni finanziarie, indispensabili a programmare la spesa degli anni futuri”.

Nell’accordo rientra anche la rinuncia da parte dello Stato alla richiesta di 17 milioni di euro come contributo alla sanità, che alcune sentenze della Consulta avevano stabilito fossero dovuti anche dalle Regioni a Statuto speciale.

Infine sulla riga di quanto già ottenuto dalle Province autonome di Trento e Bolzano, nell’intesa viene esclusa la possibilità di modificazioni peggiorative del contributo dovuto, unilateralmente disposte dallo Stato. Un eventuale incremento sarebbe in effetti ammesso solo per esigenze eccezionali di finanza pubblica e per importi predeterminati (non superiore al 10%).

La Regione, che nel mentre ha già chiesto un rinvio per l’udienza del 6 novembre in Consulta, è pronta a rinunciare ai due contenziosi sui 244 milioni di euro (144 per il 2017 e 100 per il 2018). La formalizzazione arriverà solo una volta che l’accordo sarà recepito in legge dello Stato.

“I rischi del contenzioso erano legati non solo all’esito ma anche al recupero delle somme” sottolinea Spelgatti “Già in passato abbiamo vinto delle sentenze importanti, ma poi quelle somme sono rimaste sulla carta”.

Questa mattina la Giunta regionale, all’unanimità e con tutti gli assessori presenti, ha votato un primo atto. Nel pomeriggio i termini dell’accordo sono stati presentati in I Commissione e nei prossimi giorni arriverà a Roma la firma.

Nel frattempo la Giunta procederà alla redazione del bilancio 2019 e del Defr, atteso per metà novembre e che dovrà fare i conti inizialmente con la legislazione vigente, ovvero sui 123 milioni di euro di accantonamento. “Una volta approvato il bilancio della Stato si potrà fare poi una variazione” aggiunge Aggravi.

Critiche da Uv, Uvp e Alpe. Soddisfazione di Mouv’

Se la Lega gioisce, chi ha guidato i precedenti governi non può che gridare alla sconfitta. Negli ultimi due anni, infatti, le Giunte che si sono succedute si sono opposte alle richieste dello Stato invocando una sentenza della consulta del 2015 in base alla quale “l’accantonamento cesserà di essere dovuto, in ogni caso, nel 2017”.

“Si tratta di un accordo al ribasso e fortemente penalizzante per la Valle d’Aosta” scrivono in una nota Uv e Uvp. “Un accordo – proseguono i consiglieri  – che, di fatto, porta alla rinuncia di 244 milioni di euro – che sono un diritto della nostra Regione – in cambio di poche risorse, con vincolo di destinazione e diluite in 7 anni, creando un impatto irrilevante a favore dei bilanci regionali dei prossimi anni e ammettendo peraltro delle clausole di tutela a favore dello Stato che, se attivate, porterebbero ad una potenziale richiesta di eventuali 20 milioni di euro l’anno, annullando di fatto il beneficio a favore della Regione.” 

Parole condivise da Alpe che in una nota esprime “disappunto” per “un atteggiamento subordinato da parte della presidente, che cede alle esigenze del governo e rinuncia di fatto a far valere le ragioni della Regione, sul piano istituzionale”. Il Presidente Cunéaz e il capogruppo Chatrian si chiedono come “A fronte di questo quadro desolante, ci si chiede come si faccia a emettere comunicati di soddisfazione.”

Sul fronte opposto l’altra forza di governo, Mouv’ che ricorda come “A differenza del passato, grazie a tale accordo si è ottenuta maggiore garanzia delle risorse che renderanno possibile la programmazione dei futuri bilanci”. Il movimento esprime poi stupore per le dichiarazioni dell’Assessora Certan che dopo aver votato a favore della delibera l’ha criticata.

“Per quanto paradossale, in questo momento, Mouv’ si trova in accordo con Emily Rini secondo la quale “lo strumento più idoneo per esprimere le proprie perplessità sarebbe stato il voto contrario alla delibera, non certo il voto a favore”.

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