Alla vigilia del confronto in maggioranza volano gli stracci fra Uv e Rete civica

L'accusa del gruppo Uv a Minelli e Guichardaz: "Forse, per alcuni è più semplice, se contrariati, andarsene sbattendo la porta." Rete Civica: "La verifica politica e programmatica fra le forze politiche, e non solo fra i consiglieri, che compongono l’attuale maggioranza non è più rinviabile".
Consiglio regionale 26 giugno 2018  - Poltrone
Politica

Nel clima di calma apparente che regna sulla politica regionale, dove le dimissioni dell’Assessora all’Ambiente Chiara Minelli e della Presidente della V Commissione Erika Guichardaz sembrano essere state registrate come una scossa di lieve entità, a risvegliare gli animi irrompe la dichiarazione del gruppo Uv.

Nel ricordare il settantasettesimo anniversario della morte di Émile Chanoux, i 7 consiglieri del Leone Rampante lanciano un messaggio agli alleati e  un attacco all’Assessora dimissionaria.

“Il dialogo è alla base della democrazia e il confronto e la mediazione sono gli strumenti della politica.” sottolineano nella nota gli unioni rimarcando come “in questi mesi numerosi sono stati i confronti all’interno della maggioranza. A volte, con fatica, siamo riusciti a superare le divergenze, a volte le complicazioni sono state tali da metterci in seria difficoltà, ma abbiamo saputo superarle confrontandoci”.
Che le posizioni di Pcp fossero distanti da alcuni componenti della maggioranza è cosa nota, così come è risaputo che Minelli fin da subito è risultata una presenza indigesta per alcuni componenti del governo regionale.

“Il rispetto per i propri valori, per le proprie idee, per i propri progetti è sacrosanto e deve essere sostenuto e alimentato, e questo avviene presentando argomentazioni, studi, riflessioni. Un impegno difficile e faticoso, ma dovuto” prosegue la nota del gruppo consiliare. “Forse, per alcuni è più semplice, se contrariati, andarsene sbattendo la porta.”

Parole che hanno immediatamente cancellato i propositi, rivendicati da più parti in questi giorni, di lasciare “sbollire” il voto sull’ospedale per riprendere la vita del dialogo, che alla vigilia della riunione di maggioranza di domani, appare più di prima in salita.

“Usare Emile Chanoux, martire della Resistenza e della causa valdostana, per fare politica bassa sugli eventi di questi giorni, purtroppo dimostra un uso strumentale di questo illustre e lungimirante valdostano”. la replica sulle pagine di Facebook di Erika Guicharaz. “Ideali, scritti e il suo pensiero dovrebbero essere alla base delle azioni e della coerenza di chi lo cita, e non dei tristi mezzi per attaccare le persone, che semplicemente rivendicano libertà di pensiero, azione e rispetto per le principi in cui credono.”

Ancora più dura la risposta di Rete Civica, che lapidaria scrive: “la verifica politica e programmatica fra le forze politiche, e non solo fra i consiglieri, che compongono l’attuale maggioranza non è più rinviabile”.

Liquidando il comunicato del gruppo Uv come “una bassa polemica”, il movimento ricorda come “in questi sette mesi i nostri rappresentanti politici, in tutte le sedi, hanno continuamente e con ostinazione chiesto il confronto, esercitata la mediazione quando questo veniva concesso e fatto enormi sforzi per convincere e per adattare i nostri convincimenti a quelli degli altri”.

“Ci sono state delibere riscritte innumerevoli volte per venire incontro alle continue osservazioni e critiche il cui scopo era, sospettiamo, quello di bloccarle anziché migliorarle. Ci sono dossier che sono fermi nelle commissioni da mesi e che non sono stati affrontati per mancanza di reale volontà.” Rete Civica sottolinea, inoltre come “diverse volte gli autonomisti hanno votato con la Lega in barba al dovere di dialogo e di sintesi nella maggioranza” portando l’esempio della “leggina anti Dpcm“.

In attesa del confronto in maggioranza di domani, questa sera torna ad incontrarsi sul nodo politico Progetto Civico Progressista, dopo l’Assemblea di ieri convocata per definire il percorso fondativo del Movimento.
I tempi per la soluzione della “crisi” potrebbero anche non essere così celeri. Se Minelli e/o Guichardaz, infatti, decidessero o fossero invitate a porsi fuori dalla maggioranza, il Presidente della Regione potrebbe decidere di tenersi per un periodo le deleghe dell’Assessora di Pcp, per definire meglio il quadro politico. Non è scontato, infatti, il passaggio di testimone fra Minelli e Antonino Malacrinò, primo escluso a sinistra per numero di preferenze da incarichi di governo. Il profumo della poltrona ha risvegliato in questi giorni diversi appetiti, pronti a far notare il “peso” degli scranni concessi a Pcp, in primis quello della Presidenza del Consiglio regionale, ma anche a chiedere una nuova redistribuzione delle deleghe, in particolare quelle ghiotte (Finanze e Lavori pubblici) attribuite a Carlo Marzi. Una soluzione in ogni caso tutta interna all’attuale maggioranza, che difficilmente coinvolgerà la Lega VdA, salvo eventuali, improbabili, spaccature dall’ala più salviniana, o Pour l’Autonomie, i cui tre consiglieri regionali sono per l’Uv delle ferite aperte.

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