“Una politica comune di rinnovamento politico per tutto il Paese e di fiducia nell’Europa delle regioni”. E’ questo l’obiettivo che perseguirà la Federazione alpina voluta dai movimenti dell’Alpe e dell’Unione per il Trentino. Il nuovo soggetto politico che chiama a raccolta tutti i movimenti autonomisti dovrebbe vedere la luce entro l’estate.
Sabato scorso a Pont-Saint-Martin i due movimenti autonomisti si sono ritrovati per siglare un documento congiunto. Come si legge nel documento l’esigenza di federarsi nasce “dalla crisi evidente della proposta politica leghista, dalle deboli e contraddittorie risposte dei partiti nazionali e dal limitato orizzonte del governo tecnico a cui si sono affidate al momento le sorti del Paese. A ciò si aggiunge, per le nostre regioni, il rischio di confinare egoisticamente la rivendicazione politica in una logica di pura difesa delle conquiste amministrative e finanziarie e dei particolarismi etnico-linguistici che vi sono presenti.”
Nel documento siglato dall’Alpe e dall’Unione per il Trentino, rappresentata a Pont-Saint-Martin anche dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, non mancano i riferimenti all’Union Valdotaine che nei giorni scorsi ha firmato un accordo con il Partito Autonomista Trentino Tirolese), il Sudtiroler Volkspartei, la Slovenska Skupnost e l’Unione Autonomista Ladina.
“Constatiamo con piacere – scrivono l’Alpe e l’Unione per il Trentino – che lo spirito con cui abbiamo aperto questa linea di collaborazione ha spinto anche altri partiti e movimenti a riprendere la via della confronto. L’orizzonte che essi esprimono appare però, purtroppo, ancora limitato ed è contraddetto, per alcune di esse, da collaborazioni politiche organiche con forze nazionali che operano in aperto contrasto con la prospettiva autonomista."