Aosta, altre cinque villette di Quartiere Cogne nel Piano alienazioni del Comune

Marzi: "Estrapoliamo dall'Edilizia Residenziale Pubblica cinque villette vuote, presentandole all'amministrazione regionale per poi inserirle nel piano di alienazione”.
Villette Quartiere Cogne
Politica, Società

Il Piano delle alienazioni del Comune di Aosta prende una ‘nuova forma’.
Dopo il passaggio in IV Commissione ‘Affari Istituzionali’ arriverà infatti in Consiglio, il 22 marzo prossimo, una delibera sulle ‘Villette’ di Quartiere Cogne ed una sul Piano delle alienazioni stesso.

“La delibera sulle ‘Villette’ – ha spiegato l’assessore comunale alle Finanze e al Patrimonio Carlo Marzi – è antesignana rispetto ad un eventuale futuro. Con questo atto andiamo ad estrapolare dall’Edilizia Residenziale Pubblica cinque villette vuote, presentandole all’amministrazione regionale e all’ARER per poi, un domani, inserirle nel piano di alienazione”.

Le cinque villette, edificate dalla società ‘Ansaldo’ alla fine della Grande Guerra per dare una sistemazione ai propri dipendenti ed ‘incastonate’ tra Corso Battaglione, via Elter, via Liconi e Verraz, si aggiungono alle altre otto già inserite nel piano di alienazione a partire dal 2013. Le villette, in realtà, sono nove, ma una resterà a disposizione dell’amministrazione comunale e considerata ‘Bene documento’, fattore che le permetterà di diventare in futuro un vero e proprio museo sulla storia industriale di Aosta della quale le case popolari e Quartiere Cogne stesso sono manifesto esplicito. Edifici che, come accaduto per i precedenti otto, andranno poi in vendita a base d’asta.

“C’è la volontà di confermare quanto di buono fatto in questi anni – prosegue Marzi – cercando di migliorare ancora. Nel Documento Unico di Programmazione legato al Bilancio abbiamo istituito dei gruppi di lavoro che si concentreranno sulle ‘valorizzazioni patrimoniali’. Dal punto di vista politico e amministrativo incentiviamo l’attenzione alle alienazioni e negli anni abbiamo avuto buoni risultati che vogliamo confermare, in maniera prospettica, dopo avere un inserito un vero e proprio ‘cappello normativo’”. 

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