Testamento biologico, ora anche ad Aosta sarà possibile registrare le proprie volontà

19 Aprile 2017

Il percorso è stato lungo sei anni esatti – il primo ordine del giorno fu presentato infatti il 19 aprile 2011 – e a dire il vero non molto accidentato, più che altro a 'singhiozzo', ma oggi il Comune di Aosta ha approvato in Consiglio comunale, secondo ente locale dopo il Comune di Quart, il regolamento per l’istituzione del Registro delle dichiarazioni anticipate di volontà in materia di autodeterminazione. O, in parole spicce, il Testamento biologico, ovvero la facoltà di disporre del proprio corpo nel caso di incapacità di poter scegliere.

Il dibattito in Consiglio, come comprensibile, si allunga – naturale quando si attraversano 'campi minati' che comprendono etica e sensibilità molto diverse – ma alla fine si giunge all'approvazione sia del regolamento (21 favorevoli, 5 contrari ed 1 astenuto), sia della mozione ad esso collegata (20 favorevoli, 7 astenuti) e che ha l'obiettivo di trasmettere la scelta del Comune di Aosta al Parlamento.

In cosa consiste, il regolamento? La Dichiarazione Anticipata di Volontà, si legge nel documento, “può essere formulata da parte di un cittadino italiano, comunitario o straniero, residente all’atto della richiesta nel Comune di Aosta, maggiorenne, attraverso una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà”. Dichiarazione che “viene resa di propria spontanea volontà, e deve contenere la manifestazione di volontà di essere sottoposto o meno a trattamenti medici in caso di malattie o traumatismi cerebrali che determinino una perdita di coscienza o una situazione di incapacità della persona, che siano dichiaratamente permanenti ed irreversibili “ ed il nominativo di “uno o più fiduciari, nominati dall’interessato, che a loro volta sottoscrivono una dichiarazione per accettazione, con lo specifico compito di informare gli Organismi Sanitari, l’Autorità Giudiziaria se ricorre il caso, ed il Comune, del verificarsi delle condizioni” che ne rendono necessario l'utilizzo.

Il registro – anche su supporto informatico – sarà curato da un ufficio comunale preposto, anche per le comunicazioni nei confronti dei richiedenti e degli aventi diritto, mentre la modulistica da fornire ai cittadini è stata demandata agli uffici tecnici competenti.

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