Aosta città “sfiorita”. L’opposizione sugli scudi, l’appalto sul verde pubblico c’è ma non si vede

Botta e risposta tra Carpinello, Lamastra e Paron in Consiglio comunale sulla manutenzione del verde cittadino. L'Assessore: "Tempistiche più lunghe del previsto, l'aggiudicazione è arrivata soltanto ieri".
Fiori secchi Aosta
Politica

Verde di Aosta, è “giallo”. Il gioco di parole, forse scontato, sulla condizione del verde urbano cittadino e sulla sua manutenzione sbarca in Consiglio comunale. Due gli atti discussi – un’interrogazione del Gruppo misto di minoranza (fu Alpe) e una dell’Altra VdA – che portano in aula le polemiche che stanno facendo discutere particolarmente gli aostani, soprattutto sui social.

Carola Carpinello spiega come “lo scorso anno, di fronte ad un panorama perfino meno desolante, l’assessore aveva proclamato che il bando per quest’anno sarebbe diventato triennale e quindi con interventi programmati, efficaci ed efficienti. Nulla di ciò è stato fatto”. Non meno critica Giuliana Lamastra, che riguardo l’annunciato appalto, chiede di chi siano le responsabilità per la mancata cura delle fioriere cittadine e, nel caso in cui siano riconosciute delle responsabilità, se il Comune intenda chiedere danni di immagine e materiali per avere lasciato seccare le piante nelle fioriere.

Il problema, stando alle risposte dell’Assessore con delega al Decoro Urbano Andrea Paron è ancora di ordine cromatico: il verde pubblico è giallo perché il Comune è, appunto, “al verde”, ma non solo: “La Giunta lo scorso anno ha stanziato i fondi per avere l’appalto unico per il verde – spiega Paron -, l’unico modo per dare un ordine all’intera gestione. L’Ufficio ha predisposto la gara, ma le tempistiche si sono rivelate molto più lunghe del previsto. All’altra gara, tramite Me.Va, sono state invitate 41 ditte, ed è stata aggiudicata ad una cooperativa locale, Les Rélieurs, che ha gestito il verde fino al termine delle risorse. Prima di arrivare alla gara triennale c’è stato un ‘disallineamento’ che non ci ha permesso di gli aprire impianti di irrigazione e bagnare le fioriere”.

Ma le disavventure non finiscono qui: “Per il lotto per il verde nelle rotonde e in alcune altre aree – prosegue Paron -, il giorno della convocazione, la ditta ha mandato una comunicazione con la quale rinunciava, costringendoci a rimandare e a dare l’incarico ad un’altra azienda. Questo, con l’aggiudicazione definitiva, è avvenuto soltanto ieri. Purtroppo è andata così, saltiamo un periodo di fioritura estivo, ma a settembre anche le rotonde saranno fiorite”.

Risposte che non piacciono alle due consigliere di opposizione: “ll problema non sono le ditte ma siamo noi – chiude laconicamente Lamastra -, e la lentezza non meglio precisata della burocrazia. Siamo a metà estate, dieci giorni in più o in meno fanno la differenza. Abbiamo passato il mese di luglio in uno stato inaccettabile”.

Carpinello, di suo, usa il sarcasmo: “Una spiegazione che dà il senso alla questione: se per l’appalto della neve si spera che non nevichi per non creare problemi, qua bisogna sperare che piova”.

 

 

 

 

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