Aosta, per gli asili nido il “voucher” della Regione è un mistero

Troppe ancora le incognite, per il Comune di Aosta, su una delibera regionale ancora "in bozza" in piazza Deffeyes. Ma nel frattempo il termine per decidere se accreditarsi o meno, il 30 maggio, si avvicina inesorabile.
Bambini all'asilo (immagine d'archivio)
Politica

Accreditamento degli asili nido, al Comune di Aosta non resta che attendere. La delibera di giunta regionale che regolamenta il sistema sperimentale dei “voucher” è ancora “appesa” in piazza Deffeyes, mentre il termine per decidere o meno se utilizzare questo nuovo metodo – il 30 maggio – si avvicina inesorabile.

Tanti ancora i punti in sospeso per il Comune che, per ora, aspetta un segnale.

La Commissione di questa mattina, infatti, non aiuta a spiegare le scelte che si faranno da piazza Chanoux ma mette sul tavolo nuovi interrogativi.

Lo dice subito l’Assessore alle Politiche sociali Luca Girasole: “Al momento non abbiamo il quadro chiaro da parte della Regione, ci sono ancora da definire alcuni aspetti non secondari, come la parte su come finanziare i ‘voucher’ e se si possa fare tramite il Fondo sociale europeo. Questioni per noi fondamentali per decidere in un senso o nell’altro”.

Capire insomma, come muoversi: “Se la Regione potesse usare i Fondi europei – prosegue Girasole – risparmierebbe quel milione di euro circa destinato al Comune per finanziarci nella classica direzione dei nido, e sarebbe interessante visto che in caso di accreditamento dovremmo farci carico di una somma in più da sostenere. Potremmo chiederne una parte per sostenerci in caso di difficoltà su questo ‘voucher’”.

A questo si aggiunge la richiesta, formulata dal Comune al Celva, di spostare il limite per l’accreditamento di un mese, al 30 giugno.

La spesa del Comune

Voucher o meno la questione cambia: se arrivasse il finanziamento “classico” il milione di euro circa trasferito dalla Regione si distribuirebbe solo nei tre asili nido pubblici – il “Berra, via Roma, viale Europa -, che coprono 126 posti totali.

Con il sistema sperimentale il milione andrebbe distribuito anche sulle strutture private per un numero complessivo di posti – pubblico più privato – di 174.

Qualcosa il Comune metterà comunque: “Se la Regione non riuscisse ad accedere ai Fondi europei – prosegue l’Assessore – e ci desse il finanziamento diretto dovremmo decidere se farci carico di questa spesa, oppure utilizzeremo in ogni caso i risparmi sull’Iva, sul ribasso gara e quelli prudenzialmente messe da parte che avremo attraverso l’appalto per finanziare dei servizi aggiuntivi”.

Un po’ come per la co-progettazione per integrare il famoso “Bando anziani”, insomma.

I dubbi del Comune

L’ipotesi di aprire i nido aostani anche ai bambini residenti nell’Unité Mont-Émilius, poi complica la situazione: “Mancano gli indicatori – chiude Girasole -, oggi non sappiamo se la sperimentazione sarà aperta solo ai bambini di Aosta o no. L’auspicio  è che la Regione posticipi il termine per la decisione, non possiamo ragionare su elementi non certi e prendere una decisione di tale portata con le regole del gioco ancora non così chiare”.

Il voucher, una spesa più cara per le famiglie?

Come che un calcolo, solamente di stima, ha cominciato a farlo: “Per il Sistema tariffario delle famiglie abbiamo fatto delle proiezioni – spiega la funzionaria Paola Pisani -. Ora è regolato da una delibera regionale che prevede la tariffa personale sulle basi dell’Isee e della frequenza. Con il sistema sperimentale è diverso e quasi tutte, dalla proiezione, aumentano. Non aumenti significativi ma percentualmente su ogni fascia di Isee e di tipologia di frequenza si registra un aumento”.

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