La Camera dei Deputati ha approvato una mozione, con parere favorevole riformulato dal Governo, firmata da Franco Manes, a sostegno delle aree interne e montane.
Nel suo intervento in Aula, Manes ha sottolineato l’importanza di un impegno costante e strutturale per il rilancio delle comunità locali: “Le aree interne rappresentano il cuore pulsante del nostro territorio – ha detto il parlamentare valdostano –, con 1.904 Comuni e circa 4,5 milioni di abitanti che da troppo tempo subiscono gli effetti della desertificazione antropica e infrastrutturale, solo parzialmente mitigati dalla Strategia Nazionale”.
Manes ha chiesto che si preveda un Piano strategico aggiornato e dedicato per le zone montane, uscendo dall’ ambito delle aree interne, con azioni mirate per il recupero del patrimonio edilizio abbandonato e per la creazione di condizioni che incentivino i giovani a restare o a tornare nei piccoli comuni.
A questo si aggiungeva un’altra richiesta, quella di una semplificazione burocratica per agevolare l’accesso ai fondi europei per sostenere lo sviluppo locale e promuovere una governance efficiente tra Stato, Regioni e comunità locali. La mozione, inoltre, evidenziava la necessità, nella prossima Programmazione di coesione territoriale europea, di evitare centralismi delle risorse previste a favore degli Stati membri lasciando ai margini le Regioni e gli Enti locali nell’utilizzo diretto dei fondi.
“È essenziale che le decisioni nascano dai territori stessi perché solo chi conosce le dinamiche locali può davvero contrastare lo spopolamento e promuovere una crescita sostenibile e rispettosa delle specificità locali”, ha spiegato Manes.
Tutela professionisti sanitari: sì al decreto da parte delle minoranze linguistiche
Il Gruppo Misto Minoranze Linguistiche ha votato a favore del decreto legge che introduce misure urgenti per contrastare le violenze contro medici, infermieri e operatori socio-sanitari.
In fase di dichiarazione di voto Manes ha sottolineato: “Apprezziamo che con questo decreto legge si sia dato seguito alle iniziative dei vari gruppi parlamentari, come l’ordine del giorno presentato a settembre dalle Minoranze Linguistiche“.
Il decreto introduce strumenti per la sicurezza del personale sanitario, tra cui “l’inasprimento delle pene per chi compie atti di violenza o minaccia all’interno di strutture sanitarie e la possibilità di arresto in flagranza differita basato su prove video o fotografiche, qualora l’arresto immediato non fosse possibile per motivi di sicurezza pubblica o continuità del servizio,” ha sottolineato il deputato valdostano.
‘’Non è accettabile affrontare temi come la sicurezza dei professionisti sanitari con contrapposizioni pregiudiziali – ha concluso –. Le violenze contro i medici e gli operatori sanitari, di cui l’80 per cento delle vittime sono donne, richiedono provvedimenti immediati, concreti ed efficaci. Questo decreto è un primo passo verso una ridefinizione sostenibile e strutturale dell’intero comparto sanitario, che deve essere affrontata con risorse adeguate e politiche condivise, al di là delle logiche di schieramento”.
Una risposta
Ma Manes ci fa o ci è? Basta che si vada a leggere il testo del DDL Montagna appena approvato in Senato! Quello che chiede è già tutto scritto nero su bianco e finanziato attraverso il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (FOSMIT) e attraverso la Strategia per la Montagna italiana (SMI).
Svegliaaaaaaaaaaaaaaaaa!