Archiviazione Egomnia, fuoco di fila contro il presidente Bertin

Il Presidente del Consiglio nel mirino per le sue dichiarazioni all'indomani dell'inchiesta Egomnia e il suo "stringato" commento alla notizia dell'archiviazione.
Il Presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin
Politica

L’archiviazione dell’Inchiesta Egomnia fa finire nel mirino il presidente del Consiglio regionale.
Ad aprire il fuoco di fila contro Alberto Bertin è il vice capogruppo della Lega Vda Stefano Aggravi. “Quando si discussero le dimissioni dei colleghi, Lei presidente ci ricordò che la questione era politica, non di ordine pubblico e della magistratura. Ne ha parlato ora in maggioranza?”

A stupirsi del commento stringato del Presidente del Consiglio Valle è anche Erika Guichardaz di Pcp. “Nel marzo 2021 proprio in questo Consiglio diceva che da quella indagine emergeva un quadro sconfortante, in particolare per quel riguardava le modalità di raccolta del consenso, al di là delle responsabilità penali. Quelle parole sono cambiate o conferma quanto detto?

Chiede una riflessione politica il capogruppo di Forza Italia Vda Pierluigi Marquis, ricordando come “dal 2017 al 2022 quest’aula è stata interessata pesantemente da questioni giudiziarie, che a oggi hanno visto tutti uscire in modo pulito, o con assoluzioni o con archiviazioni, senza strascichi penali”.

“Non si può chiudere queste vicende con un “ci felicitiamo” – scandisce Marquis, riportando il commento di Bertin sull’archiviazione di Egomnia “Bisogna smettere di speculare su queste comunicazioni di indagine. La politica deve prendere posizione”.

Amarezza arriva invece da Marco Carrel, ricordando il sostegno dato ai referendum sulla giustizia: “Tutto questo ha influito sulla storia politica della nostra regione, anche perché sono trascorsi tre anni”.

Si lascia, invece, andare ad un pianto Mauro Baccega ricordando le parole all’epoca pronunciate dal M5S – “dovete andare tutti in galera” –  verso gli indagati. “Il mio è un grido di felicità per chi è stato assolto.”

Stampa e politica nel mirino invece del capogruppo Uv Aurelio Marguerettaz. “Non me la prendo con la magistratura che fa il suo lavoro, ma con la politica e quella parte della stampa, che per qualche vendita o visualizzazione in più, descrive la classe politica come dei farabutti. La politica deve fare un esame di coscienza, perché la ruota gira. Non facciamo gli sciacalli”.

Parole ricalcate anche da Carlo Marzi di Stella Alpina. “Per chi ha questa malattia della politica, e fa politica seriamente, sa che tutti possono finire su questo binario nero. Chi fa politica però deve sempre difendere la politica e la sua dignità”.

Per Albert Chatrian di Alliance Valdôtaine: “La politica non deve abdicare al suo ruolo, all’interno delle regole del gioco, deve andare a verificare le questioni e le competenze, oltre che i percorsi fatti. I ruoli di ognuno vanno distinti”.

“Ognuno deve svolgere i propri compiti – gli fa eco Claudio Restano del gruppo misto – la politica non ha il compito di giudicare, ma di guardare oltre, di creare prospettive per il futuro”.

Fuori dal coro Chiara Minelli di Pcp: “Il contesto emerso è grave e pericoloso, nelle sentenze si parla di pesanti condizionamenti politici del sodalizio. Sostenere ora che non è successo nulla, è inopportuno.” E sul cambio di presidenza all’orizzonte: “Sembra quasi un risarcimento”.

Le rispondono Giulio Grosjacques dell’Uv – “Il riconoscimento della posizione di Testolin non è un premio ma un riconoscimento del consenso elettorale, ottenuto attraverso sistemi leciti” – e Paolo Cretier di Fp-Pd “in Aula oggi si sta cercando di fomentare una situazione: le sentenze non si discutono e non ripartiamo con polemiche sterili che non portano a nulla. Teniamo invece alta l’attenzione sul malaffare.”

“Non mi piacciono le condanne immediate ma neppure le beatificazioni immediate” interviene anche Paolo Sammaritani della Lega. “La politica si è indebolita da sola, perché ha consentito ad un altro potere di occupare gli spazi lasciati liberi.”

Chiude la discussione Bertin: “Con questi tempi lunghi la giustizia è ingiusta. Resta comunque una questione politica, la presenza dell”Ndrangheta va contrastata in modo chiaro. E’ un fatto che ci riguarda tutti e tutti devono fare la propria parte, senza abbassare la guardia”.

4 risposte

  1. Abbiamo bisogno di una nuova e vera Politica, che lavori concretamente ed in modo esclusivo, per il bene del Paese intero. Che metta definitivamente da parte i rispettivi personalismi-tatticismi-interessi, ed i scadenti giochetti di palazzo (questi oramai ahinoi, a tutti i livelli Istituzionali, e che distaccano i cittadini dalle Istituzioni).

    Abbiamo bisogno pertanto che, le Istituzioni nazionali e locali, si facciano finalmente promotrici di una rinnovata concezione di Nazione; ovvero di una genuina Comunità, la quale, appunto, sappia valorizzare l’esclusivo interesse comune. In modo tale, da lasciare davvero ai posteri; effettivamente un Paese migliore.

  2. Sarebbe interessante scavare nella memoria del Sig. Baccega e scoprire in quale occasione e da chi è stato detto “Dovete andare tutti in galera”, premesso che il “M5S” non essendo dotato di bocca non può averle “pronunciate”. All’epoca i portavoce erano comunque solo 7, non dovrebbe essere difficile. Personalmente non le ricordo, ma il sig. Baccega può sicuramente aiutarci…

  3. NESSUN PIANTO. UNA COMMOZIONE DETTATA DALLA RABBIA DOPO AVER VISSUTO SEI ANNI NEL FRULLATORE.

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