Arco di Augusto: Andrione, Aiello e Caminiti non si arrendono. Il referendum si farà

I tre consiglieri di opposizione non gettano la spugna dopo la bocciatura annunciata dal Sindaco stamattina e preparano la formazione di un nuovo comitato che riproporrà il quesito referendario sulla viabilità dell'Arco.
Da sx Étienne Andrione, Lorenzo Aiello e Vincenzo Caminiti
Politica

Il referendum sulla riapertura al traffico di piazzo Arco di Augusto, invece, si farà. O almeno si tenterà di arrivare a chiedere ai cittadini che la rotatoria venga riaperta in attesa del progetto di pedonalizzazione totale dell’area.

Promettono battaglia Étienne Andrione (Lega), Lorenzo Aiello (CasaPound) e Vincenzo Caminiti (Misto di minoranza) che – notizia di stamane – si sono viste rispedire al mittente il quesito referendario consegnato in piazza Chanoux a fine aprile.

In una nota, infatti, i tre consiglieri di minoranza ribattono all’annuncio fatto dal Sindaco Centoz su Facebook: “Lo stupore – scrivono – non deriva tanto dalla notizia della residenza sbagliata, chi è pratico di raccolte firme sa che è un rischio abbastanza frequente, ancorché siano dovute profonde scuse alla cittadinanza per l’omesso controllo, ma dai tempi e modi della comunicazione”.

“Il Sindaco infatti – proseguono i consiglieri –, prima di tutto, scrive che il dirigente avrebbe inviato nella giornata di oggi comunicazione ai tre rappresentanti del comitato promotore del rigetto del referendum. Ora, non solo appunto questi ultimi lo apprendono da FB e non dal ricevimento della comunicazione, ma, al momento della pubblicazione del post, l’ufficio elettorale confermava a uno dei sottoscritti (il consigliere Aiello) che l’invio della comunicazione era appena stato fatto”.

Insomma: “Quanto poi risulta insopportabile è però la sguaiata gioia manifestata dal ‘democratico’ Centoz, che decisamente ha con le consultazioni popolari non precedute da patti della Perenni, e combattute dalla sua maggioranza con i metodi su cui indaga ora la Direzione Distrettuale Antimafia, un rapporto di profonda ostilità”.

Poi la tirata, la strada per arrivare al referendum – lanciando già l’appuntamento ai banchetti per la raccolta delle firme – non si ferma qui: “Non appena questo sarà formalmente comunicato – prosegue la nota –, contribuiremo alla formazione di un nuovo comitato promotore (accertandoci questa volta che tutto sia fatto correttamente e rinnovando con l’occasione le scuse alla cittadinanza) che riproporrà quanto prima il medesimo quesito già inviatogli”.

 

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