Asili nido, aumenti più contenuti delle tariffe nella nuova delibera

Portata nel pomeriggio in V Commissione la nuova bozza di delibera sulla riorganizzazione dei servizi alla prima infanzia. Il nuovo testo fissa la minima a 200 euro, 750 euro la massima e istituisce tre fasce di reddito.
Politica

L’annunciato salasso sulle tariffe per gli asili nidi forse alla fine non ci sarà o meglio sarà più contenuto. L’Assessore regionale alla Sanità, Antonio Fosson, ha portato oggi pomeriggio in V Commissione la delibera sulla riorganizzazione dei servizi alla prima infanzia, già varata dal Cpel. Come annunciato in Consiglio regionale il nuovo testo rivede le tariffe per gli utenti. In particolare la minima dai 250 euro, prevista nella prima bozza di delibera, passa a 200 euro (oggi è 150 euro) mentre la massima da 850 scende a 750 (oggi è 620 euro, tranne che nella Grand Paradis dove è di 700 euro). Il nuovo testo istituisce inoltre tre diverse fasce di reddito. 

Rimangono confermate invece tutte le misure che la Regione ha deciso di mettere in campo per razionalizzare il servizio e arrivare così ad un risparmio di oltre 1 milione di euro. Il rapporto educatore bambino resta confermato a 1:8, 1:22 per personale ausiliario e 1:45 per le coordinatrici dei servizi. Condizioni che se confermate porteranno da una prima stima tra i 20/30 esuberi nel settore.

Nell’incontro fiume del pomeriggio – oltre tre ore di confronto con l’Assessore – la V Commissione ha deciso di audire la prossima settimana i rappresentanti delle cooperative, i sindacati e i sindaci che, nelle scorse settimane, avevano a larghissima maggioranza varato la prima bozza di deliberazione.

Nei prossimi giorni arriverà inoltre una controproposta da parte della minoranza. "Dopo i proclami degli anni passati oggi il Governo regionale – sottolinea la consigliera di Alpe, Patrizia Morelli  – dimostra di non considerare essenziali i servizi alla prima infanzia, ci si trincera dietro ai problemi finanziari per smantellare l’intero settore".

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