La campagna elettorale prende il via con le “prese d’atto”. Se Renaissance Valdôtaine prendeva atto della decisione di “interrompere il percorso unitario intrapreso” con gli altri tre movimenti confluiti negli Autonomisti di Centro, la replica di Pour l’Autonomie, Rassemblement Valdôtain e Stella Alpina non si fa attendere.
Anzi, a stretto giro, in una nota spiegano: “Prendiamo atto, con stupore, delle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa da Renaissance Valdôtaine, con cui lo scorso 18 marzo si era invece convenuto di proseguire, in maniera distinta ma parallela, il percorso avviato nel cantiere politico dell’ottobre 2024”.
“In quell’occasione vi era stata una condivisione sulla necessità di organizzare quanto prima un incontro, proprio per proseguire il confronto e consolidare il lavoro svolto fino a oggi, anche in vista dell’assemblea che Renaissance Valdôtaine terrà nel corso della prossima settimana”, si legge ancora nella nota firmata da Aldo Di Marco, Stefano Aggravi e Ronny Borbey.
Al centro del cantiere di centro c’è proprio Aosta, ma anche un “fattore tempo”: “Rispetto alla posizione espressa da Renaissance, ovvero la candidatura del proprio leader alla carica di Sindaco della città di Aosta come condizione imprescindibile per la prosecuzione del progetto comune, pur comprendendone il senso in linea generale, riteniamo tale richiesta prematura – scrivono –. In questa fase, infatti, si era valutata l’opportunità di aprire un confronto più ampio e profondo, incentrato sulla costruzione di una reale discontinuità nell’azione amministrativa a livello comunale”.
“Il progetto degli Autonomisti di Centro si fonda sul dialogo con tutte le forze politiche, considerandolo essenziale per definire proposte credibili e realizzabili, sia a livello regionale che comunale – aggiungono –. Crediamo che la politica debba confrontarsi sui contenuti, proponendo anche scelte di cambiamento e discontinuità che non si riducano alla mera sostituzione di persone, ma che rispondano a una visione condivisa”.
Per questo, i tre movimenti ritengono “che la definizione delle figure apicali per la città debba essere il punto di arrivo di un percorso politico e non una premessa non negoziabile. Rileviamo quindi, da parte di Renaissance Valdôtaine, un’impostazione diversa, legata alla centralità del proprio leader, che rischia di sovrapporsi al necessario lavoro di sintesi e apertura che il progetto degli Autonomisti di Centro si propone”.
Poi, l’apertura: “Ribadiamo, infine, la nostra piena disponibilità al confronto con tutte le forze politiche e civiche, tra cui Renaissance prima di tutto, che abbiano a cuore l’interesse della comunità valdostana e che desiderino costruire insieme un’alternativa seria, credibile e lungimirante”, chiude la nota di Pour l’Autonomie, Rassemblement e Stella Alpina.
di Luca Ventrice
Nasce il progetto Autonomisti di Centro
20 marzo 2025
Il cantiere aperto nell’ottobre scorso ha messo ora i primi mattoni. Pour l’Autonomie, Rassemblement Valdôtain e Stella Alpina annunciano oggi, giovedì 20 marzo, la nascita del progetto Autonomisti di Centro, presentandone anche il simbolo: un cerchio blu con al centro un trifoglio e, intorno, i loghi dei tre movimenti.
“L’intesa, nel pieno rispetto delle singole identità e organizzazioni, ha l’obiettivo di promuovere un’azione politica comune in vista delle sfide che attendono la Valle d’Aosta”, spiega Aldo Di Marco di Pour l’Autonomie, ricordando anche il sostegno delle associazioni culturali Esprit ed Evolvendo. Il progetto è dichiaratamente aperto “a tutte le forze politiche e sociali che vedono nell’autonomia lo strumento essenziale per costruire il presente e il futuro della nostra regione”.
Rimane per ora fuori dall’accordo La Renaissance Valdôtaine di Giovanni Girardini, tra i promotori iniziali del cantiere. “Sta facendo i suoi ragionamenti” dice Stefano Aggravi, annunciando la prosecuzione del dialogo con il movimento.
“L’obiettivo delle tre forze – aggiunge Aggravi – è ora avviare una serie di incontri con tutte le forze politiche valdostane per valutare possibili punti di contatto sui principali dossier in agenda”. Il dialogo, precisano, sarà rivolto anche alla cittadinanza, attraverso un ciclo di incontri tematici pensati per favorire lo sviluppo di una coscienza critica sui temi rilevanti e stimolare la partecipazione attiva alla vita politica regionale.
Il primo appuntamento è previsto per sabato 29 marzo, alle ore 18, nella sala della Bccv di Aosta. Il tema dell’incontro sarà “L’Autonomia speciale valdostana fra regionalismo differenziato e recente giurisprudenza costituzionale: opportunità e rischi”, con gli interventi del professor Matteo Cosulich dell’Università di Trento e del ricercatore Giovanni Bogero dell’Università di Torino.
Seguiranno altri appuntamenti dedicati a trasporti e rifiuti, politiche per la famiglia, sfide della transizione economica, sanità e agricoltura, con la partecipazione anche degli assessori Carlo Marzi e Marco Carrel.
Il progetto degli Autonomisti di Centro, che unisce attualmente forze presenti sia in maggioranza che in minoranza, guarda chiaramente alla scadenza elettorale del 2025, ma – precisano – non avrà ripercussioni sull’attuale assetto di governo. “Stiamo gettando le basi per un programma in vista delle elezioni del prossimo anno” spiega Di Marco. “Non abbiamo mai creato problemi all’attuale maggioranza”. “Gli impegni assunti con l’attuale coalizione non vengono meno – aggiunge Ronny Borbey –. Continuiamo a lavorare sul programma di governo, mentre questo progetto guarda al futuro politico della regione”. “È giusto – conclude Aggravi – che chi ha preso degli impegni li porti a termine. Non ci saranno geometrie variabili rispetto all’Aula”.
Lo sguardo del nuovo soggetto politico è rivolto anche alle elezioni comunali. “I confronti riguarderanno anche il comune di Aosta e ci auguriamo laddove ci saranno delle rappresentanze anche altri comuni, ovviamente sui territori punteremo sulle rappresentanze civiche di paese”.
4 risposte
Bello inaugurare il progetto con una bella litigata sui giornali. Siete proprio senza speranza. In quella foto mancano solo Marco Viérin, Carlo Marzi, Marco Carrel e Claudio Restano e il de profundis ve lo cantate da soli!
Che cartellone elettorale!? Allora, ragioniamo un attimino: tre partiti per riuscire a presentare una lista completa. Questo è già sintomo di grande debolezza. Ma facendo un passo avanti, credo che per ritenere decoroso il prossimo risultato elettorale di settembre, questa accozzaglia di sigle dovrebbe almeno riuscire a confermare il numero di consiglieri regionali uscenti (8), anche se tre partiti dovrebbero avere la forza di ottenere di più. Ma non sarà così, perché degli 8 consiglieri uscenti in diversi rimarranno a casa. L’estrema fragilità di questa proposta risulta, inoltre, anche a livello programmatico, visto che nella stessa lista ci saranno Rassemblement Valdotain che è per l’ospedale nuovo (o almeno il suo consigliere regionale Lucianaz lo è) e Stella Alpina, che comprende l’assessore regionale alla sanità Marzi, che è invece il primo promotore dell’ampliamento dell’ospedale. In altre parole, Rassemblement Valdotain, Stella Alpina e Pour l’Autonomie si sono messi insieme non per creare un progetto politico, ma semplicemente per tentare di non scomparire dalla scena politica valdostana. Belle premesse!
tutti ma proprio tutti in CANTIERE ma a picco e pala……tanto entrano con una casacca e poi la cambiano senza problemi. Ricordarsi di Forza Italia che neanche era passata alle ultime votazioni e adesso ci sono degli esponenti che fanno parte del consiglio…disgusto..mi tapperò il naso ma a settembre vado a votare
Autonomisti, Centroautonomisti e Centrodestra unito: ingredienti per futuro governo regionale di “peso”. Sicuro che finsice così a settmebre 2025: i mister “ni droite ni gauche”, o meglio “Franza o Spagna purché se magna” fa sempre così. Solo che sto giro i due gruppi autonomisti non avranno quello che sia aspettano di solito: non comanderanno loro, ma gli alleati nazionali. Il Centrodestra vorrà il potere del governo regionale diviso in base a risultati eletorali, cioè comanderanno loro la coalizione: e gli autonomisti dovranno scegliere se diventare i loro cagnolini scodinzolanti e ubbidienti , o piantare casino e cercare di fare un accrocco di governo sbattendo il centrodestra all’opposizione se i numeri lo permettono. Che ritarderà solo di 5 anni o meno il futuro dominio assoluto del centrodestra in Valle d’Aosta per i prossimi 20 e passa anni.