Il vecchio scuolabus è del 1998 e ha 170 mila chilometri e i bambini iscritti alle scuole di infanzia e primarie del paese saranno in aumento. Per questi motivi, Aymavilles deve cambiare scuolabus: «Quello che abbiamo è molto usurato e ci richiede troppe manutenzioni – spiega il sindaco Loredana Petey – perché per portare tutti i bimbi nelle scuole fa ogni giorno due volte il giro di tutto il paese».
Visto che la spesa da affrontare è importante, circa 75-80 mila euro, il Comune ha deciso di ricorrere ad una raccolta fondi, anche perché, come sottolineato nella delibera di Giunta sul tema, «non vi sono disposizioni legislative nè regionali nè statali che possano contribuire a tale acquisto e i fondi propri, in considerazione dell’entità dell’Ente e ai continui tagli al bilancio comunale, sono insufficienti a far fronte a tali spese».
«A bilancio avevamo già stanziato 40 mila euro – racconta Petey – e all’interno del bando della Cassa di risparmio di Torino, alla quale ci siamo rivolti per avere dei contributi, è spiegato che si ottengono più punti nella valutazione della richiesta se si affianca anche una raccolta fondi».
Alla Giunta di Aymavilles l’idea è subito piaciuta: «Troviamo positivo il fatto di sensibilizzare la popolazione su questo problema – commenta il sindaco – e di coinvolgere gli esercizi commerciali». Così i bambini delle scuole interessate hanno realizzato degli scatoloni a forma di scuolabus, dove chi vorrà potrà dare il suo contributo per aiutare a raggiungere la somma necessaria.
Le attività coinvolte sono otto: L’Ambaradan, la Vinosteria Antirouille, La Gargote du Chevalier, l’Old Grizzly Café, gli alimentari di Renzo Borney, il Market Belley, gli alimentari da Luciano e la cartoleria di Mary Béthaz. «Chi vorrà potra trovare in questi esercizi gli scatoloni per raccogliere i fondi – conclude il sindaco – li terremo lì per almeno un mese».