Bilanci, trasferimenti e sanzioni preoccupano di nuovo Aosta, Saint-Vincent e Châtillon

Le sanzioni - economiche in primis - che lo sforamento del patto di stabilità comporta sono però solo una delle incognite che pesano sul bilancio dei tre comuni che hanno già sforato il patto nel 2014.
Politica

 

Nel 2014 sono stati gli unici tre comuni valdostani ad aver sforato il patto di stabilità e sembra probabile che anche sul 2015 il destino torni ad unirli. Le sanzioni – economiche in primis – che lo sforamento comporta sono però solo una delle incognite che pesano sul bilancio di Aosta, Saint-Vincent e Châtillon. Perché se è vero che per due volte il Presidente della Regione ha detto che per i tre enti non vi sarebbero state sanzioni economiche ad oggi non è ancora arrivata una delibera in tal senso. “Chiamiamo ogni tre giorni per sapere se ci sono novità” dice il primo cittadino di Saint-Vincent, Mario Borgio. I riflettori dei tre comuni sono puntati con una certa preoccupazione su piazza Deffeyes anche per capire se ci sarà e in quale misura la riduzione dei trasferimenti regionali.

“Immaginiamo che ci possa essere ma al momento non abbiamo ipotesi concrete e reali e quindi aspettiamo dati più concreti” ricorda il sindaco di Aosta, Fulvio Centoz.

Sanzioni e trasferimenti che in diversa misura pesano su una situazione finanziaria già precaria. “La situazione è drammatica, pesante, siamo sì disperati ma comunque attivi” spiega Mario Borgio. Per tutti l’orizzonte temporale è il 31 marzo 2016, data fissata dalla Regione per arrivare all’approvazione del bilancio previsionale.  “Sul previsionale le difficoltà ci sono” dice Tamara Lanaro, sindaco di Chatillon. “Abbiamo iniziato a fare dei ragionamenti ma anche se decidiamo di togliere le manutenzioni delle aree verdi o di fare noi le pulizie degli uffici comunali o ancora di togliere l’illuminazione pubblica non risolviamo la situazione perché il problema è che la spesa corrente è costituita dal personale”.

Contromisure sul tavolo anche del sindaco di Aosta. “La situazione è delicata e seria, lo squilibrio da 2,7 milioni di euro è lì a certificarlo, bisognerà intervenire con provvedimenti impegnativi dal punto di vista politico. Siamo già al lavoro per cercare delle soluzioni che in questo momento, gioco forza non possono che essere sul lato della spesa perché dal lato dell’entrata la legge di stabilità prevede che i comuni non possano incidere sulle entrate fiscali”.

A Saint-Vincent il primo cittadino parla senza timore di dissesto finanziario. “Noi facciamo dei ragionamenti anche guardando al peggio, la dichiarazione di dissesto ci permetterebbe di aumentare le tasse relative ai servizi individuali e di riallinearci negli anni a venire – spiega Borgio – Così forse Saint Vincent riuscirà a salvarsi e forse ci avrà fatto anche bene questo bagno di umiltà”.

La mancata approvazione del bilancio previsionale porta l’ente al commissariamento come prevede la legge regionale 54 del 1998 e come il Governo regionale si è premurato di ribadire nell’ultima finanziaria, approvando un emendamento a firma dell’Assessore alle Finanze.  “Al Comune di Aosta non è in discussione una possibilità di commissariamento – mette le mani avanti Fulvio Centoz – certo non siamo nella situazione di poter fare champagne e vongole come se nulla fosse.” Scenario che non viene preso in considerazione neppure da Châtillon. “Ci sono diverse ipotesi e questa non rientra tra queste – dice Tamara Lanaro – Abbiamo degli ottimi uffici e degli ottimi dipendenti e un nuovo segretario che sta prospettando delle idee”.

 

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