Dopo il “semaforo verde” della giunta ed il passaggio – all’unanimità – in Commissione consiliare anche il Consiglio regionale vota a favore, con 34 “sì” e l’astensione di Daria Pulz (Adu), al disegno di legge che autorizza il regime di esercizio provvisorio.
Situazione che prenderà il via sin dal 1° gennaio, in attesa di una eventuale approvazione di un nuovo Bilancio previsionale, e durerà al massimo – che è infatti di quattro mesi – fino al 30 aprile 2020.
L’esercizio provvisorio si basa sugli stanziamenti di spesa previsti per il secondo esercizio dell’ultimo bilancio di previsione approvato e, si legge nella relazione, “nei limiti degli stanziamenti di spesa previsti per l’esercizio finanziario 2020 del bilancio di previsione 2019/2021” approvato lo scorso 24 dicembre 2018.
I limiti dell’esercizio provvisorio
Il Bilancio precedente aveva una previsione di spesa corrente di 1 miliardo 90mila euro, cifra che sarà possibile utilizzare un mese alla volta, suddivisa quindi in “dodicesimi” e non consente le spese in conto capitale “ad eccezione di quelle riguardanti lavori pubblici di somma urgenza” – bloccando quindi gli investimenti, ma anche le assunzioni -, mentre restano utilizzabili le spese correnti, ovvero quelle per il personale, finanziamento della Sanità, partite di giro.
In aula, a spiegare il provvedimento, è stato il Presidente della seconda Commissione Pierluigi Marquis: “Se, entro il termine massimo consentito per l’esercizio provvisorio, non venisse approvato il bilancio di previsione 2020-2022, la legge prevede il passaggio alla ‘gestione provvisoria‘ che è limitata esclusivamente all’assolvimento delle obbligazioni già assunte e più vincolante rispetto all’esercizio provvisorio. Nel corso dell’esercizio provvisorio possono essere impegnate solo spese correnti e le eventuali spese correlate riguardanti le partite di giro. Non è, pertanto, consentito l’impegno delle spese in conto capitale, ad eccezione di quelle riguardanti lavori pubblici di somma urgenza. Non è, inoltre, consentito il ricorso all’indebitamento. Le spese correnti possono essere impegnate mensilmente, per ciascun Programma, per importi non superiori a 1/12 degli stanziamenti, al netto delle somme già impegnate negli esercizi precedenti e del fondo pluriennale vincolato”.
Le reazioni in aula
“Questa – ha spiegato Stefano Aggravi (Lega VdA) – era la soluzione che avevamo già discusso: sono inoltre contento che, in maniera chiara, ci si riferisca per l’esercizio provvisorio all’ultimo bilancio approvato, anziché ad altre soluzione fantasiose che erano state palesate lo scorso Consiglio. Voteremo quindi questa legge e speriamo che si possa arrivare nel più breve tempo possibile ad avere una legge di bilancio completa. E al voto, in quanto altre soluzioni non ne vediamo”.
Daria Pulz, Adu, ha spiegato invece le ragione della sua astensione: “Prendiamo le distanze da una politica fallimentare che ha portato la Valle d’Aosta all’inesorabile esercizio provvisorio e che porterà all’approvazione di un bilancio che darà una pennellata di verde a un bilancio rosso-nero. Il nostro voto sarà di astensione ma chiediamo, come atto di responsabilità, che ci si dimetta in massa, perché non possiamo accettare che la nostra più alta Istituzione sia infiltrata dalla ‘ndrangheta. Se vogliamo salvarci dall’astensionismo alle prossime elezioni, dobbiamo avere il coraggio di dare un segnale forte alla comunità”.
Un voto “con scarsissimo entusiasmo e rassegnazione” arriva dai banchi del MoVimento 5 stelle, per bocca del capogruppo Luigi Vesan: “Non avremmo voluto si arrivasse all’esercizio provvisorio. Purtroppo sono due anni che arriviamo all’approvazione del bilancio senza che la maggioranza abbia i voti: chiediamo quindi che si vada al voto quanto prima”.
Di capogruppo in capogruppo anche Alberto Bertin – Rete civica – esprime il voto favorevole “ma con rammarico perché questa situazione poteva essere evitata”.
Approvato il dl sul debito fuori bilancio
In chiusura di Consiglio arriva anche il “via libera” al disegno di legge sul debito fuori bilancio, presentato da Jean-Claude Daudry (Alliance valdôtaine): “si tratta di 2 milioni di euro di debiti fuori bilancio che, ai sensi del decreto legislativo 118 del 2011, sono suddivisi in due sottocategorie: la prima riguardante i debiti per i quali esiste già lo stanziamento, la seconda per i quali è necessario provvedere a individuare il relativo stanziamento attraverso un prelievo dal fondo di riserva spese impreviste che ammontano a 25 mila euro e si riferiscono per la quasi totalità a spese legali. Per quanto concerne la prima categoria, acquisto di beni e servizi, i debiti di cui si richiede la legittimazione sono per 16 casi, di cui i principali sono: 721mila euro per il servizio di gestione del centro rifiuti di Brissogne relativamente agli anni 2011 e 2012; 658mila euro per servizi socio-assistenziali e socio-sanitari per persone anziane e inabili per il periodo giugno-ottobre 2019 e 324mila euro per le spese di gestione della Maison du Val d’Aoste di Parigi per il 2019”.
Non solo: “Si è poi ritenuto fondamentale apportare un emendamento – ha spiegato ancora Daudry -, aggiungendo la proroga della validità delle graduatorie per il comparto unico, i lavori pubblici e la sanità”.
Il provvedimento passa l’esame dell’aula con 18 voti a favore (Av, Uv, Sa, Rc) e 17 astensioni (Lega, Mouv’, M5s, Adu, Gruppo misto, Pnv-Ac-Fv).
0 risposte
Vergognatevi,dopo la ndrangheta adesso questo: se non ci arrivate da soli sarebbe ora
(mucchio di incapaci) di avere il buon gusto visti i risultati di tornare a quello che facevate
prima (ammesso che fosse qualcosa di buono)vergognatevi!!!!!!!!
VERGOGNATEVI tutti quanti!!!!!