Bilancio 2026 del comune di Aosta: manovra da 96,7 milioni di euro

Presentato alle competenti commissioni consiliari il Previsionale del Comune di Aosta e il Documento unico di programmazione. Preoccupa il calo demografico - 33.126 i residenti al 30 settembre 2025 - l'invecchiamento della popolazione, ma anche la necessità di governare il turismo per evitare l'overtourism
Il municipio di Aosta
Politica

Pareggia sulla cifra di 96.709.453 euro il bilancio del Comune di Aosta per il 2026. Il previsionale sul triennio 2026/2028, già approvato con parere favorevole dall’organo di revisione lo scorso 12 dicembre, è stato illustrato dal sindaco Raffaele Rocco nelle competenti commissioni consiliari ed è atteso ora in Consiglio per l’approvazione la prossima settimana.

Le entrate complessive previste per l’anno 2026 ammontano a circa 96,7 milioni di euro. Le entrate tributarie sono stimate in 25,07 milioni, di cui 12,37 milioni dall’Imu, mantenendo invariate le aliquote del 2025. La Tari, con un approccio prudenziale in attesa del nuovo Piano Economico Finanziario previsto entro aprile, è stimata a 8,9 milioni. L’aliquota Irpef resta confermata al 5 per mille con soglia di esenzione a 10.000 euro, per un gettito previsto di 3,2 milioni.

I trasferimenti correnti, pari a 30,88 milioni, comprendono i contributi regionali ordinari e straordinari, questi ultimi a copertura dell’aumento delle spese per il personale e dei costi energetici. Le entrate extratributarie si attestano a 9,42 milioni, in flessione rispetto agli anni precedenti per via del passaggio della gestione del Servizio Idrico Integrato alla SEV.

“Sul fronte delle entrate straordinarie, il bilancio riflette una strategia prudente ma determinata nella valorizzazione del patrimonio – ha spiegato il sindaco –. Procederemo con nuove procedure per asset significativi come le Villette del Quartiere Cogne e Casa Deffeyes. Non è solo una vendita di beni, ma una manovra politica per rimettere in circolo risorse, trasformando immobili improduttivi in strumenti di rigenerazione urbana”.

La spesa complessiva si attesta anch’essa a 96,7 milioni. Al netto delle partite di giro, la spesa corrente è pari a 65,38 milioni, rappresentando il 79% del totale. Sono stati stanziati 14,82 milioni per il personale, inclusi gli adeguamenti contrattuali e le sostituzioni per garantire l’operatività degli uffici. L’acquisto di beni e servizi ammonta a 36,42 milioni, a sostegno del mantenimento dei servizi alla cittadinanza. La spesa in conto capitale è pari a 16,95 milioni e finanzia gli interventi previsti dal PNRR e dal Bando Periferie.

L’indebitamento risulta in netto calo, scendendo a circa 13,74 milioni entro la fine del 2025 grazie all’accollo da parte del BIM dei mutui sull’acquedotto. Confermato il fondo crediti di dubbia esigibilità per 1,7 milioni, il fondo garanzia debiti commerciali per 370.000 euro e il fondo spese legali.

“Un bilancio non è solo un esercizio contabile, ma la traduzione politica di una visione della città e di un impegno verso i cittadini”, ha dichiarato il sindaco. I tre pilastri della proposta sono l’approvazione entro il termine ordinario per evitare l’esercizio provvisorio, il mantenimento delle aliquote fiscali senza gravare ulteriormente sui cittadini e la conclusione delle opere PNRR, con un dialogo continuo con la Regione per pianificare ulteriori investimenti.

Per il settore cultura sono previsti 365.660 euro, cifra in calo rispetto agli anni passati e ora orientata alla gestione e valorizzazione delle attività. Il turismo riceverà 852.156 euro, con una previsione di entrata pari a 420.000 euro dall’imposta di soggiorno, estesa anche alle locazioni turistiche brevi. Le politiche per commercio e attività produttive contano su 215.600 euro, mentre per il sostegno all’occupazione sono stanziati 387.000 euro, destinati a progetti di inserimento e formazione. Continuano anche gli investimenti per la digitalizzazione, sostenuti da fondi PNRR.

Un capitolo importante è rappresentato dai servizi alla persona, con la Missione diritti sociali e politiche familiari che dispone di 9,56 milioni per il 2026. Gran parte di queste risorse è destinata ai servizi per anziani, seguiti da asili nido e servizi per l’infanzia. Il tasso di copertura dei servizi a domanda individuale è stimato al 64,37%, con tariffe calmierate per mense e trasporto scolastico.

Il bilancio è accompagnato dalla Nota di aggiornamento del Documento unico di programmazione 2026-2030, che definisce le linee strategiche della nuova Amministrazione insediata nel 2025. La Sezione operativa del documento sarà presentata nel primo semestre del 2026, in considerazione dei tempi necessari alla sua elaborazione successivi all’insediamento della nuova Amministrazione.

Il quadro delineato si inserisce in un contesto economico regionale che, pur mostrando segnali di crescita moderata, presenta alcune criticità strutturali rilevanti per la programmazione comunale. La crescita del PIL regionale è stimata allo 0,6% nel 2025 e allo 0,57% medio nel triennio 2026-2028. A preoccupare sono però le dinamiche demografiche consolidate: al 30 settembre 2025 Aosta conta 33.126 residenti, con un trend di lieve ma costante diminuzione e un marcato invecchiamento della popolazione, concentrato nella fascia 55-59 anni. Parallelamente, il turismo registra una forte espansione, con oltre 4 milioni di presenze regionali nel 2024 e una permanenza media in città salita a due notti, fenomeno che genera opportunità economiche ma anche pressioni sull’assetto urbano e sui servizi. A questo si aggiunge la contrazione della macchina amministrativa, con il personale comunale passato da 387 unità nel 2014 alle 293 attuali, elemento che incide direttamente sulla capacità attuativa dell’Ente. Il DUP individua in questo scenario cinque pilastri strategici: la costruzione di una città sostenibile e resiliente attraverso la revisione del PRGC, il rafforzamento della mobilità e del decoro urbano; lo sviluppo economico e turistico, con il rilancio del Mercato Coperto e il sostegno al commercio di prossimità; il potenziamento delle politiche di welfare, cultura e abitare per rispondere all’invecchiamento e rendere la città attrattiva per le giovani famiglie; l’investimento su giovani, sport e vita urbana; e infine il miglioramento della qualità del governo locale, tramite digitalizzazione, partecipazione civica e trasparenza. 

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