Carcere, un detenuto protesta e la Senatrice non può accedere

Elisa Pirro, dell’M5S, si era recata oggi alla struttura di Brissogne, assieme alla consigliera regionale Erika Guichardaz, per un’ispezione, che non ha però potuto avere luogo “per motivi di sicurezza”.
Conferenza stampa carcere
Politica

L’ispezione per cui oggi, lunedì 14 luglio, si era recata al carcere di Brissogne la senatrice Elisa Pirro, assieme alla consigliera regionale Erika Guichardaz, non ha potuto, nei fatti, avere luogo. A spiegarlo, nel corso di una conferenza stampa tenutasi nel tardo pomeriggio nella sede di Valle d’Aosta Aperta, è stata la stessa parlamentare dell’M5S. “Ci è stato raccontato della protesta di un detenuto, che si sarebbe arrampicato su un muro del cortile”, ha spiegato Pirro. Pertanto, per ragioni di sicurezza, “siamo stati accolti, abbiamo parlato con il Comandante” della Polizia penitenziaria, ma “non abbiamo potuto entrare nelle seezioni”.

Quindi, “ci siamo limitati a una chiacchierata, per quanto esaustiva”. La Senatrice ha spiegato che “avrei rivisto la struttura, perché ci ero già stata”. L’ispezione nasceva per capire “il clima dopo la lettera del giovane agente che si era dimesso”, resa nota da un sindacato della Polizia penitenziaria un paio di mesi fa, e “anche rispetto a quei rifiuti accumulati nella zona esterna alla recinzione”. Tutte cose, ha sottolineato la parlamentare, “che non fanno piacere a chi vorrebbe che lo Stato desse un’immagine diversa e fosse il primo a rispettare le regole che impone agli altri”.

Tra i temi toccati nel colloquio, anche la “carenza di personale amministrativo: dovrebbero essere 16 unità e in servizio ce ne sono 6. C’era la possibilità di un accordo con la Regione per sfruttare le graduatorie. Non si è concretizzato e approfondiremo il perché”. Quanto alle assunzioni della Polizia Penitenziaria, per Pirro quelle avvenute “non hanno coperto manco i pensionamenti”. Una situazione che fa sì che “il personale accumuli ore di straordinario, permessi non fruiti. Qualcuno ha anche ferie residue che non riesce a smaltire”.

Al riguardo, il Comandante “ci ha assicurato che nel periodo estivo saranno garantite a tutti tre settimane consecutive di ferie. Effettivamente ci auspichiamo che il piano ferie sia stato costruito in questo modo, perché hanno un carico di lavoro non indifferente e anche un carico emotivo e psicologico”. Relativamente alle condizione dei detenuti, “riteniamo che meglio si potrebbe strutturare l’istruzione, non fermandosi alla secondaria di primo grado, ma facendo anche dei percorsi per la secondaria di secondo grado”.

Per parte sua, la consigliera Guichardaz ha ricordato che, dopo la visita dello scorso venerdì, il viceministro alla giustizia Francesco Paolo Sisto ha “tranquillizzato tutti”. “Io – ha aggiunto – questa tranquillità non la avrei. Il sottorganico c’è. La quantità di ore di straordinario accumulate c’è. Dire che manca l’acqua calda non è poca cosa. Quella struttura ha la sua età. Ci sarebbe bisogno di ristrutturare alcune parti, anche le stanze da adibire al personale”.

La consigliera ha quindi sottolineato che occorrerebbe “dare garanzie al personale che presta servizio in Valle d’Aosta”, perché “avere almeno un alloggio in cui stare cambierebbe la loro vita”. E su questo, “la Regione potrebbe fare la sua parte. In qualche modo credo che non si debba chiudere gli occhi, ma cercare di agire con lo Stato ed è quello che con la Senatrice Pirro faremo con alcune iniziative”.

Vista comunque l’impossibilità di procedere all’ispezione, la senatrice Pirro ha annunciato di voler ritentare a breve. “Visto quello che abbiamo sentito oggi dal Comandante, – ha spiegato – letto in alcuni articoli di stampa e quanto abbiamo visto un anno e mezzo fa (la sua visita precedente risaliva a febbraio 2024, ndr.), vogliamo davvero rientrare”.

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