Carta d’identità con toponimi fascisti, interviene la Regione

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha dato indicazioni tramite il Cpel agli addetti comunali all'anagrafe di inserire manualmente nella carta d'identità la denominazione corretta.
Carta identità Porta Littoria
Politica

Per risolvere il “pasticcio” all’italiana dei toponimi fascisti rispuntati sulle nuove carte d’identità dei valdostani nati fra il 1939 e il 1946, gli addetti all’anagrafe dovranno intervenire manualmente.

Nel 2018 i comuni valdostani hanno infatti aderito all’Anagrafe nazionale della Popolazione residente, in base alla quale il nome del luogo da riportare nelle certificazioni anagrafiche deve corrispondere a quello indicato nell’atto originale di nascita.

Questo è il motivo per cui per i Comuni valdostani sono inserite nella banca dati dell’Anagrafe Nazionale le denominazioni imposte dal regime fascista che sono così automaticamente riportate nelle nuove carte di identità elettroniche.

A chiedere conto della “incresciosa, grave e assurda” situazione creatasi è stato in aula il consigliere di Rete Civica, Alberto Bertin. 

“Concordo che tale situazione non sia accettabile: in nome di un certamente corretto principio di storicizzazione, viene dimenticato che l’italianizzazione delle denominazioni dei nostri Comuni non è stato un atto volontario, come lo sono state in altri periodi decisioni di “scorporo” di Comuni come quelle tra Issime e Gaby o tra Hône e Bard,  – ha sottolineato il Presidente della Regione, Antonio Fosson – ma un’imposizione volta a cancellare l’identità francofona della Valle d’Aosta da parte di un regime antidemocratico e totalitario, con una generale campagna di epurazione linguistica interrotta solo dalla caduta del regime”.

Il Presidente ha, quindi, invitato i Sindaci valdostani, per il tramite del CPEL, a dare indicazioni ai funzionari dei servizi di anagrafe e stato civile affinché inseriscano manualmente la corretta denominazione dei Comuni valdostani così come ripristinati dal Decreto legislativo Luogotenenziale 545 del 1945 per cancellare quelle denominazioni italianizzate imposte dal regime fascista.

“Con l’occasione abbiamo anche ricordato ai Sindaci che gli addetti all’anagrafe devono provvedere a selezionare la lingua francese subito dopo la lingua italiana nel rilascio delle carte di identità elettroniche,  – ha aggiunto Fosson . dato che di default la seconda lingua impostata nel sistema informativo dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente risulta altrimenti essere l’inglese”.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte