Casinò, il Dl sui 48 milioni ottiene il primo via libera dalle Commissioni

Dopo aver superato il vaglio della II Commissione – astenuto il M5S, non hanno partecipato al voto Lega e Mouv’ – il Dl ha incassato il via libera anche dalla IV Commissione, con il voto decisivo di Chiara Minelli di Rete Civica.
II commissione
Politica

Questa è una prova dell’esistenza della maggioranza”. Così aveva risposto all’uscita dalla II Commissione il presidente della Regione Antonio Fosson, al giornalista che gli chiedeva se il Dl sul Casinò avrebbe avuto in aula i voti necessari per essere approvato.

Dopo aver superato il vaglio della II Commissione – astenuto il M5S, non hanno partecipato al voto Lega e Mouv’ – il Dl ha incassato il via libera anche dalla IV Commissione, con il voto favorevole di Chiara Minelli di Rete Civica.

“Rispetto alla situazione che si era prospettata, cioè di sicura perdita di crediti da parte della Regione, il disegno di legge esaminato in Commissione introduce una possibilità, seppure remota di recuperare qualcosa da parte della Regione. A noi pare un tentativo da assecondare e non da contestare” sottolinea Minelli, escludendo poi letture politiche sul proprio voto. “C’è un confronto in atto, vedremo nei prossimi giorni quali saranno i risultati. Stiamo parlando di contenuti, di provvedimenti da assumere e non certo di distribuzione di posti. Per ora non c’è nulla di deciso.”

Il Dl sul Casinò approderà probabilmente in aula nella seduta del prossimo 3 luglio.

“È una proposta importante – dice il Presidente della seconda Commissione, Pierluigi Marquis  -, assunta nell’alveo della procedura concordataria, che dà una risposta fortemente tecnica ad una richiesta del Commissario giudiziale il quale ha chiesto alla Regione di pronunciarsi sui 48 milioni, ovvero se mantenere il credito o rinunciarvi definitivamente. “ Per Giovanni Barocco, presidente della IV Commissione: “Con questa procedura i valdostani potranno rivedere le risorse che la Regione ha trasferito al Casinò. C’è stato un dibattito approfondito su di un dossier importante per la Valle d’Aosta e per i valdostani. Cinque anni sono lunghi ma ci sono tutte le condizioni affinché, dopo i tanti sacrifici chiesti alle maestranze, la Casa da gioco torni ad essere un’azienda in attivo per l’economia della Valle d’Aosta”.

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