Nell’inchiesta sulle tre lettere di “patronage” inviate da Augusto Rollandin nella primavera 2014 ad altrettante banche creditrici del Casinò de la Vallée, la Regione conferma la volontà di costituirsi parte civile.
“La delibera è in fase di allestimento” dice in aula il Presidente della Regione Fosson.
L’ex Presidente della Regione ha chiesto nei giorni scorsi il rito abbreviato. L’udienza preliminare è stata fissata il prossimo 25 giugno, davanti al gup Davide Paladino.
Le indagini, durate meno di un mese, erano state condotte dal Gruppo Aosta della Guardia di finanza, comandato dal tenete colonnello Francesco Caracciolo, e coordinate dal pm Luca Ceccanti.
Le lettere – che la Procura guidata da Paolo Fortuna ritiene rappresentare delle vere e proprie garanzie patrimoniali (per un totale di 19 milioni, nei confronti della Bccv, della Banca Passadore e della Banca Popolare di Sondrio), sottoscritte da Rollandin in assenza di atti di autorizzazione di Consiglio o Giunta regionali – non erano mai state consegnate agli inquirenti dall’amministrazione regionale, malgrado le numerose acquisizioni documentali in quel periodo, per le inchieste penale e contabile sui finanziamenti erogati alla casa da gioco.
Una volta recuperate le missive, gli inquirenti hanno proceduto a perquisizioni negli uffici di Regione e Casinò, oltre a sentire numerose “persone informate sui fatti”, tra funzionari pubblici, bancari e diversi politici (tra i quali l’intera Giunta in carica al tempo). Rollandin, difeso nella vicenda dall’avvocato Giorgio Piazzese di Torino, è stato invitato a comparire due volte, durante le indagini, scegliendo di non presentarsi. Questo elemento, unito al ritenere raggiunta la “prova evidente” del reato contestato, ha spinto la Procura alla richiesta di giudizio immediato.