“Un fronte comune forte fra Regioni e Province autonome, anche attraverso i propri uffici a Bruxelles, per fare in modo che le posizioni italiane sui vari dossier siano chiare e definite sin dall’inizio per evitare ritardi e rischi di perdere delle occasioni. Questo oggi vale su temi decisivi come il futuro dei fondi strutturali, la politica agricola comunitaria, il nuovo patto di stabilità, la concorrenza e le liberalizzazioni“.
E’ questo l’appello fatto dal consigliere regionale Luciano Caveri, a Capo della delegazione italiana al Comitato delle Regioni, in occasione del seminario organizzato dal Consiglio regionale del Veneto e dalla Conferenza regionale sulle dinamiche economiche e del lavoro “Veneto ventiventi 2014 – 2020 l’alta programmazione regionale: obiettivi, strumenti, coordinamento istituzionale” che si è svolto a Venezia.
Nel proprio intervento Caveri ha tracciato l’evoluzione del quadro legislativo italiano e la sua evoluzione negli ultimi decenni, segnalando come “nel processo ascendente, cioè la fase di formazione del diritto comunitario, le Regioni partecipino ancora in modo non soddisfacente e non è ancor stata garantita la partecipazione delle Regioni al Consiglio europeo quando si tratti di materie di loro competenza“.
“Non bisogna mollare il tiro – ha concluso Caveri – certe timidezze sul federalismo nel Trattato di Lisbona vanno superate con un’azione congiunta di tutte le Regioni e delle altre espressioni di democrazia locale in Europa”.