Celva: “Solidali con Quattrocchio, sulla sicurezza i sindaci restano sempre con il cerino in mano”

In una nota il consiglio d'amministrazione dell'Assemblea dei sindaci valdostani ha espresso sostegno per l'ex prima cittadina di Villeneuve Roberta Quattrocchio, che a giorni andrà in udienza preliminare per l'incidente che colpì Michel Chabod.
Il luogo dell'incidente a Villeneuve
Politica

“Ipotesi di reato come il concorso in disastro colposo e il concorso in lesioni personali colpose prospettano responsabilità penali gravissime, con le quali rischiano di confrontarsi tutti i sindaci valdostani nel corso della propria esperienza amministrativa, a causa della natura peculiare dell’orografia del nostro territorio valdostano”.

Pur “nel pieno rispetto del lavoro della magistratura”, il consiglio di amministrazione del Celva, composto dal presidente Franco Manes, sindaco di Doues, e da altri undici primi cittadini della Valle d'Aosta, ha voluto esprimere, con una nota, “solidarietà” nei confronti dell'ex sindaca di Villeneuve Roberta Quattrocchio.

Quattrocchio è stata indagata in merito alla vicenda del 16 marzo 2011 che vide il ferimento grave di Michel Chabod, nei confronti del quale il cda del Celva esprime “la sua vicinanza”. La mattina di quel giorno, Chabod stava percorrendo la strada comunale tra località Chavonne di Villeneuve e Aymavilles, quando da sopra il muro che sostiene una scarpata a monte della strada, si staccò un enorme sasso. Questo colpì l'auto dell'allora trentaquattrenne, lasciandolo con gravi disabilità, tra le quali quella di non poter più camminare.

È di inizio novembre la notizia di chiusura indagini a carico della sindaca, assieme a quella del proprietario del terreno da cui si staccò il masso, Gabriele Gianni, all'affittuaria Anna De Santis, al progettista Luciano David, all'ex presidente della Regione Augusto Rollandin e all'ex dirigente regionale Carlo Berthod.

Nel dettaglio, secondo la procura, la colpa di Quattrocchio sarebbe quella di aver omesso “di far predisporre adeguate protezioni a monte della sede stradale, atte a garantire l'incolumità degli utenti della stessa”. Tutti i sei, a giorni, dovranno comparire di fronte ad un Giudice per le indagini preliminari, dove si deciderà per un processo o per l'archiviazione.

Nel frattempo, i sindaci del Celva sottolineano “la concreta impossibilità di poter monitorare permanentemente un territorio variegato e composito come quello valdostano”. “Il Sindaco – continua la nota – si trova talora nelle condizioni di fare delle scelte estremamente difficili, fra la necessità di poter continuare ad erogare i servizi primari e quella di tutelare la propria comunità, il proprio ente, i propri collaboratori, gli amministratori e se stesso”.

Raggiunto al telefono, il presidente Manes parla di “normative nazionali che disciplinano le responsabilità che oggettivamente non stanno né in cielo né in terra”. “Andrebbero riviste almeno quelle sulle strade di montagna e sulla sentieristica – continua – in sede di conferenza Stato-Regione”. “Purtroppo le pietre cadono dall'alto verso il basso e non possiamo rimanere sempre noi sindaci con il cerino in mano – conclude – anche perché da sempre chiediamo maggiori risorse per la sicurezza dei versanti”.

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