Chambre valdôtaine, è di nuovo caos. Si dimette un componente della Giunta

Ha presentato le proprie dimissioni Tiziana Limonet, rappresentante degli artigiani. Le motivazioni ufficiali sono questioni personali ma sullo sfondo si annidano i mali che da sempre affliggono la Chambre. In discussione anche il futuro di Attiva Srl.
Nicola Rosset
Politica

Chi aveva sperato che un cambio della guardia in seno alla Chambre valdôtaine potesse risolvere i mali che affliggono l’ente si è dovuto ricredere. Dalla gestione Genestrone a quella di Nicola Rosset i mal di pancia continuano a colpire i membri del consiglio e della giunta camerale, nominati nel giugno scorso. Ne sono una dimostrazione le dimissioni, irrevocabili, giunte ieri sera sul tavolo del Presidente Rosset, di Tiziana Limonet, la rappresentante del comparto artigiani.
La motivazione ufficiale è questioni personali, come conferma la stessa Limonet: “Il lavoro in Chambre mal si concilia con la mia professione. In questi mesi ho dovuto studiare ogni delibera con un lavoro decisamente pesante”. Limonet promette però di entrare più a fondo nelle motivazioni della sua scelta dopo aver parlato con le associazioni di categoria che rappresenta, lasciando quindi intendere che “c’è un di più”. Un indizio del malessere che serpeggia lo si può trovare nelle delibere approvate dalla nuova Giunta o dal Consiglio camerale, rinnovato nel giugno scorso. In molti casi Limonet ha votato contro o si è astenuta. “Decisioni tutte motivate da evidenze tecniche” spiega il membro dimissionario. L’ultimo caso, giovedì scorso, in occasione dell’approvazione del bilancio di assestamento.
Smentisce problemi di coesione e unità all’interno della Chambre il Presidente, Nicola Rosset che si dice sorpreso delle dimissioni. “Dopo un iniziale confronto c’è stata sempre una posizione compatta tanto è vero che Limonet ha votato a favore nel 70% dei casi.”

Ma quali sono i mali che affliggono la Chambre? A detta di quei pochi che vogliono parlare, a microfoni spenti, il quadro è lo stesso di qualche anno fa: poca concertazione, poca trasparenza, mera ratifica di atti che arrivano da Palazzo Deffeyes, nessuna programmazione chiara e strategica. Una camera di commercio lontana dalla missione e dalle funzioni attribuitegli per legge. Ma rispetto a qualche anno addietro c’è un’aggravante: il drastico taglio dei finanziamenti regionali (dal 40 al 13%) che, secondo alcuni, richiederebbe una più attenta valutazione sulle iniziative da mettere in campo per il territorio e la comunità economica.
Le dimissioni di Limonet passeranno ora in Consiglio camerale. Non è escluso che qui accanto alla sostituzione – il nome papabile è quello di Luca Ronco – non ci possa essere spazio per una “resa dei conti.”
Nel frattempo la Chambre valdotaine ha altri grattacapi da risolvere. Uno su tutti il futuro di Attiva Srl, l’inhouse che naviga in acque sempre più difficili, tanto che da mesi si ventila l’ipotesi di una messa in liquidazione della società, nata nel 2006 e che ad oggi conta 13 dipendenti.
 

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