«Piuttosto l’anno prossimo utilizziamo i nostri avanzi per estinguere anticipatamente i mutui: è una cosa su cui abbiamo molto discusso con i nostri consiglieri in maggioranza". Il sindaco di Châtillon Tamara Lanaro ha commentato così la scelta della Regione di prelevare gli avanzi di amministrazione dei Comuni per finanziare gli interventi su scuole e microcomunità.
Prima di quest’anno il denaro per questi settori era regionale e la scelta di usare i soldi dei Comuni, seppure era stata approvata a maggioranza dall’assemblea dei sindaci valdostani, non è andata giù a molti. Nella stessa Unité, anche il sindaco di Valtournenche Deborah Camaschella aveva fatto sapere, durante lo scorso consiglio comunale, di non aver apprezzato: tanto da decidere di seguire Fabrizia Derriard, sindaco di Courmayeur, e non presentarsi più alle riunioni del Celva.
Lanaro ha criticato anche il metodo con cui è stato gestito il dibattito nello scorso novembre in assemblea, quando era stata presentata la decisione sugli avanzi, e la scelta di far votare i sindaci con voto nominale. «Non c’è stato un comportamento equo – sostiene il sindaco – e dopo molti Comuni, un po’ furbescamente, hanno fatto sì che il loro avanzo quest’anno fosse pari a zero, anche se pare che ora la Regione stia indagando».
Quest’anno Châtillon ha dovuto perciò cedere a palazzo Deffeyes 215 mila euro, che erano accantonati nelle sue casse. Oltre a questo il Comune soffre una riduzione dei trasferimenti regionali senza vincoli di circa 400 mila euro, che si aggiungono ai meno 74 mila per aver sforato il Patto di stabilità l’anno scorso.
«Si chiudono i bilanci sperando magari che un dipendente vada in pensione o chieda il trasferimento: così non c’è entusiasmo». Lanaro, che ieri sera nella saletta dell’ex Hotel Londres ha presentato ai cittadini il prossimo bilancio di previsione, ha usato questo paradosso per descrivere la non esaltante situazione di Châtillon.
Il terzo Comune della Valle d’Aosta per abitanti approverà stasera il suo esercizio finanziario, ma sarà un bilancio magro, praticamente senza investimenti, a parte qualche manutenzione e alcune asfaltature. «Per la cura del verde chiederemo ai cittadini di adottare le aiuole – afferma Lanaro – e organizzeremo una corvée coinvolgendo i profughi ospitati nel nostro territorio».
Per fare cassa è stato aggiornato da poco il piano di alienazioni: «Non abbiamo inserito grandi immobili – spiega il sindaco – ma qualche terreno e diritti di superficie dove non avevamo la proprietà piena». Restano non in vendita la scuola di Promiod e la Casa della musica, in piazza Duc, dove suonava la banda: «Per ora ci siamo concentrati a chiudere il bilancio – continua Lanaro – ma speriamo in qualche successiva variazione che ci permetta di recuperare questi edifici».