L’elenco dei soggetti che vantano crediti nei confronti del Casinò è lungo ed articolato. Il piano concordatario presentato dall’amministratore unico Filippo Rolando, e accolto dal Tribunale di Aosta, li mette in fila tutti, li classifica e presenta una proposta di pagamento per ognuno.
Secondo il piano, l’attività della società che gestisce il Casinò e il Grand Hotel Billia, alleggerita da costi di gestione sovrabbondanti, potrà proseguire. Anche in seguito alla dismissione di beni non più considerati strategici per il business, sarà in grado di assicurare negli anni a venire il pagamento dei debiti contratti. In misure diverse e differenziate a seconda del tipo di creditore.
Se i cosiddetti creditori privilegiati (lavoratori ed ex lavoratori, fornitori privilegiati, fondo TFR, erario, contributi previdenziali) potranno recuperare il 100% delle somme entro un anno dall’omologazione del concordato, per i creditori chirografari la proposta prevede il pagamento del 78% del debito entro il primo semestre del 2024. Rientrano in questa categoria le banche che vantano un credito di circa 12,7 milioni nei confronti del Casinò, i fornitori (5,8 milioni circa) e altri debiti di natura diversa (42 mila euro circa). Saranno invece pagati subito i costi legati all’esecuzione del piano concordatario (consulenze legali, fiscali e su cause in corso, spese per il compenso del commissario giudiziale, altre spese operative).
Non è stato inserita in questa categoria di creditori Finaosta che al 12 novembre 2018 vanta un credito finanziario, superiore ai 48milioni di euro. Il mutuo erogato dalla finanziaria regionale è stato considerato, nella sostanza, un finanziamento del socio, la Regione, che possiede il 99,91% della società (l’0,9% è del Comune di Saint-Vincent).
Il piano concordatario inserisce, quindi, Finaosta tra i creditori postergati che citando testualmente “non beneficerà di alcun pagamento, in considerazione della previsione di pagamento solo parziale dei creditori chirografi”. Tradotto significa che, dal momento che i creditori chirografi, recupererebbero solo il 78% e non il 100% dell’importo, la previsione di pagamento per i postergati sarebbe pari a zero.
Una scelta che farà indubbiamente discutere e che rischia di esporre chi autorizzò allora Finaosta a concedere i finanziamenti al Casinò a responsabilità di tipo erariale.