Non c’è solo per gli enti locali un trasferimento aggiuntivo di quasi 43 milioni di euro per il 2020 nel disegno di legge di assestamento di bilancio approvato sabato scorso dalla Giunta regionale. Le maggiori risorse stanziate andranno (16 milioni) per coprire le minori entrate tributarie ed extratributarie degli Enti locali e 22 a spese di investimento per la realizzazione di lavori pubblici, suddivisi in parti uguali tra i 74 Comuni della Valle. Sono inoltre previsti il trasferimento di 2,3 milioni di euro al Comune di Courmayeur per gli interventi di riduzione del rischio idrogeologico del comprensorio di Plan Checrouit e il trasferimento di 1 milione 564 mila euro agli enti gestori dei servizi per la prima infanzia.
Il disegno di legge mette una pezza alla ormai cronica carenza di personale degli enti locali. I concorsi banditi o da bandire in questi mesi sono stati stoppati dalla pandemia. Per questo gli enti locali, anche in forma associata, possono utilizzare forme di lavoro flessibile per sostituire il personale assente o cessato dal servizio, nonché per garantire l’erogazione dei servizi tra cui, in particolare, quelli domiciliari, semiresidenziali e residenziali rivolti a persone anziane e non autosufficienti o in condizioni di fragilità e quelli di polizia locale.
La norma sblocca la situazione di alcuni interinali assunti dagli enti locali, che rischiavamo a breve di non vedersi rinnovare i contratti.
“Siamo nella merda. E’ da cinque anni che siamo in emergenza” spiegava alcuni giorni fa il referente delle Unités des Communes Joel Creton “Già dal 2014 avevamo perso un quarto delle risorse umane e non stiamo andando meglio ora. Ci sono comuni che non hanno più messi e cantonieri, altri che hanno problemi sui servizi di ragioneria o gli uffici tecnici. Questa situazione è figlia della volontà di razionalizzare i comuni di montagna. Ci sono due strade, o si fondono i comuni oppure bisogna dar loro gambe”.
Il Dl autorizza anche la Regione per il 2020 a effettuare assunzioni a tempo determinato nel limite della spesa teorica calcolata su base annua con riferimento alle unità di personale, anche di qualifica dirigenziale, cessate dal servizio nel 2019 e non sostituite e alle cessazioni programmate per l’anno 2020.
Sempre sul fronte dei concorsi il Dl introduce una disciplina derogatoria alle ordinarie modalità di accertamento della conoscenza della lingua francese o italiana, preliminare all’assunzione a tempo indeterminato o determinato presso gli enti del comparto pubblico regionale, applicabile fino al 31 dicembre 2020, al fine di contenere il rischio di contagio conseguente all’emergenza epidemiologica.
In particolare per i profili appartenenti alle categorie B (pos. B2 e B3), C, D e alla qualifica dirigenziale, per i quali sono previste una prova scritta e una prova orale, lo svolgimento della sola prova orale, limitata alla fase della produzione, con esclusione delle fasi dell’accertamento che presuppongono la presenza fisica contestuale di una pluralità di candidati (produzione e comprensione scritta e comprensione orale). Per limitare il numero di candidati da sottoporre ad accertamento linguistico, viene esteso l’esonero ai candidati che conseguono i diplomi Delf e Dalf entro il giorno antecedente l’inizio della prova di accertamento linguistico.
I concorsi potranno essere stabiliti o rideterminati, assicurando comunque lo svolgimento di una prova scritta e di una prova orale per i profili appartenenti alle categorie C e D e prevedendo, per i profili appartenenti alle categorie e alla qualifica dirigenziale, che la prova orale possa essere svolta anche in videoconferenza. In tal caso, il presidente della commissione esaminatrice dispone lo svolgimento della prova con modalità di collegamento da remoto, ferma restando la presenza fisica presso la sede della prova del presidente della commissione o di altro componente da questi delegato, e, in caso di suddivisione in sottocommissioni, di un membro esperto per ciascuna sottocommissione, nonché del segretario e del candidato da esaminare.