“Una scomposta corsa alle urne in cui gli interessi della comunità valdostana sono stati immolati sull’altare dei calcoli di partito e personali.” Così Rete Civica commenta in una nota l’imminente e oramai inevitabile scioglimento del Consiglio regionale, a due anni dall’inizio della legislatura. Prima volta nella storia valdostana.
“L’emergere dell’infiltrazione mafiosa fin nel cuore della massima istituzione valdostana ha reso necessario il voto anticipato rispetto alla scadenza elettorale naturale. – ricorda la nota – Si torna, però, alle urne nel modo peggiore: aggiungendo altri cinque mesi di paralisi dell’attività amministrativa, iniziata a dicembre, penalizzando l’erogazione di servizi essenziali e bloccando decisioni fondamentali per il futuro della Regione, quali ad esempio il percorso della norma di attuazione sull’idroelettrico. Inoltre sciogliendo ora il Consiglio regionale si vanno a sovrapporre le due campagne per le elezioni regionali e quelle comunali, due appuntamenti che dovevano rimanere nettamente distinti per riservare, non solo a parole, la giusta importanza all’appuntamento per il futuro dei nostri Comuni.”
Il Movimento, che da tempo si è fatto promotore di una proposta di riforma istituzionale, “boicottata da molti” sottolinea come “le elezioni anticipate con lo stesso sistema elettorale del 20 Maggio 2018 rischiano di restituirci la stessa frammentazione e instabilità”.
Rete Civica punta, quindi, il dito contro “quelle forze che si sono rese permeabili alle infiltrazioni criminali”. E in particolare sull’Union Valdôtaine “che, oltre a non aver saputo reagire e difendere le istituzioni, ha usato questa crisi politica per i propri regolamenti di conti interni, senza un minimo di autocritica”.
La proposta del movimento era, al contrario, di “affrontare, con uno scatto di orgoglio e di responsabilità e con una logica istituzionale, pochi e determinanti nodi irrisolti del sistema politico ed economico valdostano, e poi di andare al voto in autunno, dando agli elettori la possibilità di esercitare davvero un potere di scelta tra progetti di governo alternativi. Non è stato possibile, o meglio non si è voluto farlo”.
Il movimento si dice infine fiducioso che “i cittadini valdostani sapranno giudicare chi ha lavorato con concretezza, senza chiedere posti di potere o perseguendo logiche di convenienza, senza rifugiarsi in una opposizione di principio contro tutto e tutti, ma operando nell’interesse della comunità.”
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Mascherate i vostri interessi parlando di interessi della quale non vi interessa
un beneamato fate le valigie e fora di ball come dicono i francesi