Passa per il Conseil Fédéral Uv di questa sera il filo sul quale è appeso il destino del Consiglio regionale. Il parlamentino unionista, convocato al Villair di Quart, sarà chiamato a prendere una decisione sulla proposta di espulsione dal movimento dei consiglieri Giovanni Barocco e Flavio Peinetti. Ma i riflettori sono rivolti al Conseil, soprattutto per il secondo punto all’ordine del giorno: la discussione sull’attuale situazione politica. Fino ad oggi la posizione del Mouvement è stata netta, senza progetti di larghe maggioranze, la strada da imboccare è quella del ritorno alle urne. Negli ultimi giorni non sono però mancati al Leone Rampante gli appelli, le pressioni, ma anche le accuse da parte delle altre forze dell’ex maggioranza, come quella di “consegnare il Governo della Valle alle forze politiche nazionali e populiste che a parole si combattono” o ancora di prolungare con il ritorno alle urne la “paralisi amministrativa”.
Parole che stanno allargando alcune piccole o grandi fratture all’interno del Mouvement, e che questa sera potrebbero pesare sulla discussione, o l’eventuale votazione, del parlamentino unionista. L’esito della serata è tutt’altro che scontato.
E’ certa invece l’assenza al Conseil Fédéral di questa sera dell’Animateur della Jeunesse Valdôtaine Marco Carrel. Ad annunciare il gesto di dissenso è la stessa associazione che in una nota spiega di volersi tutelare “evitando in tal modo di assistere ad una resa dei conti sterile ed interna”. Non solo. La Jeunesse “non esclude la possibilità di prendere decisioni forti per il futuro”.
Le ragioni del dissenso? Secondo la JV “l’obiettivo comune e condiviso da tutti i 35 Consiglieri che rappresentano i valdostani deve essere quello di produrre gli atti necessari per permettere l’utilizzo delle risorse presenti nel bilancio, sostenendo tutti i settori dell’economia già fortemente in difficoltà”. Per questo, secondo la Jeunesse, si può spostare il voto all’autunno.
Il timore della JV, che ricorda “come nessun consigliere unionista abbia rispettato le indicazioni arrivate nelle seduta di fine dicembre”, è che il movimento, così come il mondo autonomista si divida “a causa di vari personalismi”.
Senza l’appoggio dell’Uv, diventa difficile immaginare altre strade, se non quella del voto in primavera. Il 14 febbraio terminerà, infatti, il periodo di prorogatio dell’attuale governo.