Zona arancione, l’ordinanza regionale: vietati gli spostamenti da fuori Valle verso le seconde case
La Valle d’Aosta torna in zona arancione. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, ha firmato le nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedì 15 marzo. Con l’aumento dei contagi e l’Rt (da 1,21 a 1,4) la nostra regione deve dire addio alla zona gialla. La classificazione complessiva di rischio della regione passa da “moderata ad alta probabilità di progressione” a “moderata”, con una crescita tuttavia di casi e focolai. I casi di Covid-19 durante la scorsa settimana sono saliti a 93 (74,38 ogni 100 mila abitanti, erano 60,78 nei sette giorni prima).
Il Presidente della Regione Erik Lavevaz ha firmato la conseguente ordinanza che adatta le misure nazionali al contesto locale. Tornano ad abbassarsi le serrande per bar e ristoranti, che potranno continuare la vendita da asporto dalle 5 alle 22 e la consegna a domicilio senza limiti di orario. Non sono in ogni caso consentiti gli assembramenti né il consumo in prossimità dei locali.
SPOSTAMENTI
A differenza delle disposizioni previste sul resto del territorio nazionale, sono consentiti gli spostamenti su tutto il territorio regionale, tra le ore 5 e le 22, in particolare per usufruire di servizi non disponibili nel proprio comune o per svolgere le attività motorie all’aperto consentite dalle norme.
È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalla Valle d’Aosta, salvo quelli motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Non sono consentiti gli spostamenti in entrata per recarsi presso le proprie abitazioni diversi da quella principale.
All’interno del territorio regionale, dal 15 marzo al 2 aprile, è consentito spostarsi una volta al giorno verso una sola abitazione privata e nei limiti di due persone oltre ai minori di anni 14, alle persone disabili o non autosufficienti.
CHIUSI I MUSEI
Sono sospese le mostre e l’apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, ad eccezione delle biblioteche che possono offrire i propri servizi su prenotazione, fermo restando il rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemica. Restano chiusi teatri, sale scommesse, e casinò.
ATTIVITÀ MOTORIA E SPORTIVA
Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del CONI o del CIP.
SCUOLE APERTE
Rimangono invece aperte le scuole, anche le superiori, in presenza al 50%. All’ UniVda le lezioni continuano a svolgersi in presenza per tutti gli anni di corso.
Nello specifico, considerata l’organizzazione dei servizi (mensa e trasporti), alcune scuole superiori, quali l’Isiltep (sede di Verrès) e il liceo linguistico di Courmayeur, non svolgeranno i pomeriggi in presenza. Continueranno con le attività pomeridiane a distanza anche il Corrado Gex e l’istituzione scolastica Innocenzo Manzetti. Nessun cambiamento da segnalare nelle altre istituzioni.
Le nuove misure in vigore fino al 6 aprile
Questa mattina il Consiglio dei Ministro ha varato anche il nuovo decreto legge con la nuova stretta delle misure per Pasqua. L’Italia si tingerà di rosso nei giorni del 3, 4 e 5 aprile, comprese Pasqua e Pasquetta. In questi giorni gli spostamenti verso altre abitazioni private abitate saranno possibili solo una volta al giorno, tra le ore 5 e le 22, restando all’interno della stessa Regione.
Tra il 15 marzo e il 6 aprile 2021 il testo prevede, tra l’altro: l’applicazione, nei territori in zona gialla, delle misure attualmente previste per la zona arancione; l’applicazione delle misure attualmente previste per la zona rossa alle Regioni, individuate con ordinanza del Ministro della salute, in cui si verifichi una incidenza cumulativa settimanale dei contagi superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti, a prescindere dagli altri parametri riferiti al colore della zona; la facoltà per i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano di applicare le misure previste per la zona rossa, o ulteriori motivate misure più restrittive, nelle Province in cui si verifichi un’incidenza cumulativa settimanale dei contagi superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti o nelle aree in cui la circolazione di varianti di SARS-CoV-2 determini alto rischio di diffusività o induca malattia grave.
Si prevede, nei casi di sospensione delle attività scolastiche o di infezione o quarantena dei figli, per i genitori lavoratori dipendenti la possibilità di usufruire di congedi parzialmente retribuiti e, per i lavoratori autonomi, le forze del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, le forze dell’ordine e gli operatori sanitari la possibilità di optare per un contributo per il pagamento di servizi di baby sitting, fino al 30 giugno 2021.