Indennità stagionali, in tre giorni presentate 489 domande

L'impegno finanziario complessivo di 647 mila euro pari al 65% delle risorse messe a disposizione sulla misura. 
funivia Pila
Politica

Nei primi tre giorni di apertura della piattaforma informatica regionale “Misure Covid-19” , già utilizzata per le domande relative alle misure previste dai due pacchetti di misure anticrisi regionali, sono 489 le richieste arrivate all’Assessorato regionale allo sviluppo economico per la misura dedicata ai lavoratori stagionali che hanno perso l’indennità di disoccupazione (NASPI). L’impegno finanziario complessivo di 647 mila euro pari al 65% delle risorse messe a disposizione sulla misura.

La misura, approvata con Legge regionale 3/2021 è la prima misura Covid dell’anno, elaborata per rispondere alle persone che, non essendo stati assunti nel corso della stagione invernale, hanno usufruito di tutto il periodo di copertura della NASPI restando senza alcun introito dal mese di novembre.

“Gli operatori del Dipartimento del Lavoro e le organizzazioni sindacali sono a disposizione per supportare i richiedenti – segnala l’Assessore allo Sviluppo economico, formazione e lavoro Luigi Bertschy  – Allo stesso tempo si stanno rilevando le segnalazioni e gli ulteriori bisogni espressi dal territorio che, nella complessa situazione attuale, necessitano della massima considerazione e della collaborazione di tutti gli attori coinvolti, Governo e Consiglio regionale e parti sociali per dare una risposta efficace a tutti. Tale rilevazione ci servirà per integrare gli interventi previsti con nuove misure e nuove risorse finanziarie”.

Il requisito indispensabile per la presentazione delle domande è di non avere in essere un contratto di lavoro. L’invito dell’Assessorato è a presentare domanda il prima possibile solo se in possesso dei requisiti previsti dalla legge regionale.

Le dichiarazioni mendaci sono passibili di sanzione.

Per accedere alla piattaforma è obbligatorio, come previsto dall’art. 24 del DL 76/2020, l’uso di una delle seguenti identità digitali: SPID (Sistema pubblico di identità digitale);  CIE (Carta d’identità elettronica); CNS (Carta nazionale dei servizi).

Per informazioni gli interessati sono invitati a consultare la pagina informativa.

In caso di necessità è possibile scrivere a misurecovid-19@regione.vda.it o telefonare al 0165/274554.

La legge regionale era stata approvata all’unanimità nell’ultimo consiglio regionale di marzo.  “Il primo di una serie di provvedimenti legislativi che dovranno essere approvati in tempi altrettanto rapidi in favore dei settori della nostra economia che sono ormai allo stremo”. aveva relazionato in aula Giulio Grosjacques sul provvedimento, che stanzia un milione di euro.

Cosa prevede il disegno di legge

Un’indennità di 1000 euro per tutti i lavoratori stagionali che non hanno potuto ottenere la Naspi – la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego – da 60 giorni, e di 1500 euro per chi è rimasto senza ammortizzatore per un periodo superiore. Il criterio: aver lavorato a tempo determinato per almeno trenta giornate tra il 1° gennaio 2019 ed i 31 dicembre 2020. Un indennità di 1000 euro, nei limiti degli stanziamenti di bilancio, verrà inoltre riconosciuta ai lavoratori assunti fra il 1°  e il 28 febbraio 2021, e il cui rapporto, non superiore alle venti giornate di lavoro, sia cessato all’entrata in vigore della presente legge.

Così la Giunta regionale cerca di arginare il problema dei lavoratori stagionali che, con un turismo invernale mai cominciato, diventa ogni giorno più preoccupante.

Ad annunciare le misure di sostegno ai lavoratori dipendenti a tempo determinato, anche stagionali, che hanno cessato di beneficiare della Naspi, era stato nei giorni scorsi l’Assessore allo sviluppo economico Luigi Bertschy: “Questa iniziativa – ha spiegato – si instaura sul Bilancio esistente, per dare una risposta di emergenza. Abbiamo reperito la cifra di 1 milione di euro per dare queste risposte ai lavoratori che, oltre a non aver potuto lavorare hanno perso, non essendosi avviata la stagione invernale, il reddito che veniva dato dalla Naspi e che permetteva loro di vivere. Da novembre in avanti abbiamo individuato una platea variabile, ma superiore alle 500 unità, che non ha avuto la possibilità di godere di un reddito”.

Platea che comprende, prosegue l’Assessore, tutti gli stagionali, in attesa di risposte dai lidi romani: “È una prima azione che precede quanto faremo per le imprese, i professionisti, i maestri di sci e su cui stiamo lavorando come maggioranza e che proporremo in Consiglio. Manca ancora l’intervento del Governo nazionale, e ho scritto al Ministro Orlando dopo la sua nomina chiedendo di porre la massima attenzione a questa situazione. Da parte nostra, questa è un’azione concreta non sostituiva e non esaustiva, ma un primo passo. Se troveremo altre risorse in Bilancio si potranno innestare anche altre misure di emergenza. Questo intervento, però, è rivolto a tutti i lavoratori stagionali: dagli impianti a fune a quelli nell’impianto turistico e commerciale, che si sono trovati di fronte una situazione inedita quanto drammatica”.

“È una piccola misura emergenziale che nasce dalle esigenze contingenti – ha aggiunto il Presidente della Regione Erik Lavévaz -, legata al fatto che la stagione invernale non è proprio partita. Poi, l’intervento più strutturale arriverà a seguito del Rendiconto con l’avanzo 2020, il ‘quantum’ economico che servirà per la Legge di assestamento ed i veri e propri aiuti all’economia valdostana”.

L'Assessore Luigi Bertschy in conferenza stampa
L’Assessore Luigi Bertschy in conferenza stampa

Soddisfatti i sindacati

“L’approvazione della legge in questione è il frutto dell’importante e costruttivo dialogo che ha visto impegnate le organizzazioni sindacali, le società , l’associazione Impianti a fune e l’amministrazione regionale” scrivono in una nota Cgil, Cisl e Savt. “É bene precisare che l’erogazione delle somme previste dalla legge regionale sono cumulabili con i 2400 euro previsti dal decreto sostegno. L’insieme dei due provvedimenti permette di offrire una risposta dignitosa agli stagionali del mondo degli impianti a fune e del turismo, che sono rimasti senza reddito e senza nessun tipo di ammortizzatore sociale”.

Le organizzazioni sindacali sono a disposizione per dare risposte e informazioni dopo l’approvazione da parte della Giunta delle modalità di erogazione.

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