Sarà all’ordine del giorno della I Commissione consiliare in programma domani, giovedì 15 novembre. Stiamo parlando della proposta di legge di Impegno Civico denominata “Sobrietà”.
Come promesso in campagna elettorale il gruppo nei mesi scorsi ha depositato l’articolato che parte dall’assunto che “gli stipendi dei Consiglieri, e ancor più quelli di Assessori e Presidenti della Regione e del Consiglio, sono, oggi, troppo elevati”
Ad oggi lo stipendio lordo mensile di un consigliere è di 7.871 euro, quello del Presidente della Giunta è di 14.121 euro.
“L’indennità di carica di un consigliere regionale valdostano, che opera in un territorio con 127.000 abitanti – la più piccola regione italiana – è superiore all’indennità di un consigliere regionale piemontese, – spiega la consigliera regionale Chiara Minelli – che pure opera in un territorio grande quasi 8 volte quello valdostano, con circa 4 milioni e mezzo di abitanti. E le indennità di funzione di Presidente e Assessori in Valle sono le più alte in assoluto fra tutte le regioni italiane”.
La proposta di Impegno Civico prevede l’abolizione della cosiddetta “diaria” (un importo non sottoposto a tassazione, pari a 2.686 euro netti), la rimodulazione della indennità di carica dei consiglieri, il dimezzamento del numero dei beneficiari delle indennità di funzione, la diminuzione di tali indennità per i Presidenti di Giunta e Consiglio e per gli Assessori, l’abolizione del contributo ai gruppi consiliari.
“Con la Pdl Sobrietà i consiglieri della Valle d’Aosta – prosegue Minelli – percepirebbero uno stipendio netto di circa 4.000 euro, a nostro avviso equo, anche se molti cittadini, comprensibilmente, lo giudicherebbero ancora alto”.
Al Presidente della Giunta, in ragione delle sue responsabilità, verrebbe riconosciuta, oltre all’indennità di carica, una indennità di funzione lorda di 3.500 euro; al Presidente del Consiglio (ora retribuito quasi quanto il Presidente della Giunta, a fronte di minori responsabilità) e agli Assessori 2.500 euro lordi.
“Una legge dunque – vincolante e uguale per tutti – e non soltanto un’opzione morale, – aggiunge la consigliera di Impegno Civico – come quella adottata dal Movimento 5 Stelle. A nostro avviso c’è infatti una bella differenza tra la promulgazione di una legge, che tutti devono rispettare, e una scelta volontaria del tutto svincolata dalla normativa. La prima ipotesi è strutturale, la seconda è “morale”, certamente encomiabile ma senza ricadute sulla spesa reale”.
Impegno Civico ricorda, infine, di aver fin dall’inizio della legislatura devoluto il 10% dell’indennità di carica al fondo per la povertà gestito dal Consiglio regionale, oltre a versare mensilmente 1.500 euro ciascuno al movimento. “Tutto ciò comporta che il nostro stipendio attuale sia già sostanzialmente uguale a quello che percepiremmo se la Pdl fosse approvata.”