Costi, orari, utenti. I numeri dietro la fine dell’ApeLuna

A spiegarli in Consiglio ad Aosta l'Assessore alle Politiche sociali Girasole: "Nel 2017 la Garderie è costata al Comune 74mila 855 per una media di 22 utenti. I tre nido comunali, con 123 utenti di frequenza media, 104mila".
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Politica

“Esiste un’ultima possibilità di fare entrare Garderie ApeLuna nella proroga dell’appalto, cui sono state tolte risorse in variazione a luglio?”. La domanda che da mesi aleggia sul Comune di Aosta – tra genitori, addetti ai lavori, consiglieri – torna in aula, e questa volta durante il Consiglio comunale odierno.

I temi della discussione sono noti, e già enucleati nelle scorse riunioni. L’Assessore alle Politiche sociali Luca Girasole le ribadisce sommariamente. La risposta secca è “no”: “Non si può fare una proroga – spiega –, non è che non si vuole. Il Codice degli appalti non ci consente in nessun modo di prorogare il servizio. Siamo alla fine di un appalto che ha già avuto una proroga. Una gara non si può fare: non ci sono i tempi tecnici e non ci sono le risorse nel capitolo”.

La soluzione, già messa sul tavolo nell’ultima Commissione tematica, è una sola e Girasole la ripete: “Cosa possiamo fare? Destinare le eventuali risorse che derivano dai risparmi sul bando e da quelli sull’Iva”.

La fine di ApeLuna

Punto e a capo? No.
Girasole ne approfitta, e numeri alla mano fa capire quanto su ApeLuna il Comune sia impossibilitato ad intervenire.

Lo “specchio” sono i freddi numeri, anche se l’Assessore anticipa: “È chiaro che questi sono dati, ma stiamo comunque parlando di bambini. Un’amministrazione però, con risorse quasi dimezzate rispetto ad anni fa, erano 22 milioni nel 2010 e 13 milioni nel 2018, non può ignorare questi numeri di una struttura privata, mentre è proprietaria di tre asili nido”.

E aggiunge: “Non esistono per noi ‘bambini di serie A e di serie B’, e neanche strutture. Non ve lo permetto. Esistono però cose che si possono fare e cose che non si possono fare. Tra le prime c’è l’appalto per nuovi asili nido comunali che resteranno aperti, anche viale Europa che doveva chiudere e invece non lo farà. La proroga della Garderie rimane tra quelle, ahimè, che non si possono fare”.

I numeri dell’ApeLuna

I numeri che Girasole snocciola parlano di costi, numero di utenti e numero di ore utilizzate nella Garderie, messi anche in relazione con i nido comunali.

“Negli ultimi tre anni – elenca l’Assessore – il costo dell’ApeLuna è passato dai 128mila euro del 2016 ai 134mila del 2017 fino ai 137mila del 2018. Per il Comune, al netto quindi delle quote-utenti, il costo è stato di 69mila euro nel 2016, 74mila 855 nel 2017 e 78mila 216 nel 2018”.

Non solo. Girasole aggiunge: “Sono aumentati i costi e calata la media utenti: erano 26 nel 2016, 22 nel 2017 e 20 nel 2018. I dati di ottobre 2018 dicono che ci sono 18 utenti, anche perché qualcuno si sta organizzando in vista della chiusura”.

Gli orari e i costi medi in confronto con gli asili del Comune

“Le ore medie di utilizzo all’ApeLuna – prosegue Girasole – sono state 28 per il 2018. Quindi circa trenta utenti girano intorno al servizio. 17 di questi hanno fatto meno di 4 ore settimanali di Garderie, altri 7 dalle 4 alle 8 ore, gli altri dalle 7 alle 14 comprensive dello ‘spazio gioco’”.

Il problema, per Girasole, non è l’orario di per sé ma il rapporto tempi/costi. Soprattutto in relazione ai tre nido di proprietà comunale: “Uno scarso utilizzo che ci sta, – spiega –, la Garderie prevede un utilizzo sporadico. Vediamo però i costi orari: nel 2017 l’ApeLuna è costata al Comune 74mila 855 per media di 22 utenti. Nello stesso periodo i tre nido comunali, 126 posti e 123 utenti di frequenza media e 60 ore, costo sono costati 104mila euro. Media: 9mila euro al mese, e la Garderie, da sola, 6mila”.

E ancora: “Un utente al nido comunale costa quindi 900 euro annualmente, in Garderie 3mila 400. Un mese di bambino in uno dei nostri asili 90 euro, in Garderie 309 mensili. Il costo orario è quindi di 1,33 euro l’ora contro i 19,31 euro all’ApeLuna”.

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