Il 25 aprile è comparso ad Aosta un manifesto di Giorgia Meloni a testa in giù

Il manifesto è stato posizionato su una pensilina dell'autobus in piazza Arco di Augusto. Altrove, in città, il viso della presidente del Consiglio è stato pasticciato. Zucchi (FdI): "Chiaro segno di intolleranza civile e politica".
Il manifesto di Giorgia Meloni a testa in giù all'Arco di Augusto
Politica

Appena fuori dalle celebrazioni – che, come di consueto hanno visto protagonista la centralissima piazza Chanoux –, il 25 Aprile 2024 ha lanciato anche un altro tipo di segnale politico, “spedito” direttamente al governo nazionale.

Un segnale politico inequivocabile lanciato da ignoti all’Arco di Augusto dove, su una pensilina dell’autobus sul lato sud del monumento, è stato affisso un manifesto elettorale per le Elezioni europee raffigurante la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Manifesto appeso al contrario, con la premier che appare cosìa testa in giù”, evidente riferimento ai cadaveri di Mussolini, Petacci, Bombacci, Starace e Pavolini esposti a piazzale Loreto, a Milano – luogo dell’eccidio nazifascista dell’agosto ’44 – del 29 aprile 1945.

Altrove, in città, sugli stessi manifesti il viso di Meloni è stato invece scarabocchiato.

Sulla questione, Alberto Zucchi – presidente di Fratelli d’Italia Valle d’Aosta – ha spiegato ai microfoni dell’Agenzia Ansa: “Ci sono accertamenti in corso per appurare se il capovolgimento del manifesto sia o meno di natura dolosa. Quanto agli imbrattamenti, sono un chiaro segno di intolleranza civile e politica: mi aspetto che vengano condannati dalle istituzioni valdostane”.

Da Milano, attraverso una nota, interviene anche Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo: “Appendere il manifesto del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a testa in giù, come accaduto durante le manifestazioni del 25 aprile ad Aosta è un gesto indegno. Ancora una volta, chi si riempie la bocca di tolleranza e democrazia ha mostrato tutta la sua intolleranza. Sicuramente questi gesti non ci fanno indietreggiare. Esprimo la mia solidarietà a Giorgia Meloni e mi auguro che la condanna sia unanime da parte di tutte le forze politiche”.

Un manifesto di Giorgia Meloni pasticciato ad Aosta
Un manifesto di Giorgia Meloni pasticciato ad Aosta

19 risposte

  1. Dove sono le prese di posizione della Consigliera di Parità, della Consulta per le Pari Opportunità, di Dora Donne in VdA, di Non una di meno e compagnia bella? O forse scopriamo oggi che in realtà la Meloni non è una donna. Queste associazioni fanno semplicemente pena per quanto sono asservite a una sola parte politica. Vergogna!

  2. Ma sono colpa dell’attacchino ubriaco anche i manifesti imbrattati con tanto di epiteti irripetibili nei confronti di una donna, che in questo caso sarebbe anche Presidente del Consiglio dei Ministri?

  3. L’intolleranza è spesso fomentata dai governi, guardiamo ad esempio alla russofobia impostaci d’oltreoceano.

    1. Secondo me l’attacchino sapeva benissimo quello che faceva e faceva il galoppino per il partito di Meloni che con un pò del vittimismo in salsa berlusconiana pensa di raggranellare qualche voto in più visto che i risultati del suo governo son disastrosi e le promesse fatte son state totalmente disattese e ribaltate al contrario. Un tradimento elettorale totale.

  4. Berlusconi è stato l’inizio della fine.
    E il rispetto si deve a chi se lo merita, caro sig. Gianni, morto o vivo che sia!

    1. Signora Odette, voli un po’ più basso: non credo che Berlusconi pretenda e voglia il suo rispetto, stia pure tranquilla. Ne fa anche a meno.
      Una battuta: siete ancora, ora e come sempre, dei poveri comunisti!
      Grande Silvio!

  5. Che poi il vittimismo di Meloni è fotocopiato da quello di Berlusconi, mica solo quello, suo maestro in comunicazioni.
    Clonazioni…

    1. Ed eccoli là, il livore e la frustrazione tipici della sinistra, che riesce a infarcire di cattiveria il dibattito tirando ancora una volta in mezzo il povero Presidente Silvio Berlusconi, che, caro Andrea, nel frattempo è passato a miglior vita.
      Quindi, anche soltanto per una questione di rispetto, andrebbe lasciato finalmente in pace.
      Piuttosto pensi alla magra figura che la sinistra sta mettendo in scena anche qui in Valle d’Aosta, dove alle prossime elezioni europee avrà più candidati valdostani che sigle rappresentate.
      Un bel tace non fu mai scritto.

      1. Livore e frustrazioni li vede lei nella sua mente e in quelli si specchia sig. gianni@ delle banalità, che Berlusconi sia morto e santificato dalla destra e non solo non ne cancella i misfatti.
        “Povero” Berlusconi non lo è mai stato, semmai lo sono i suoi elettori come lei.
        Non vedo cosa ci sia di irrispettoso nel parlare di un personaggio storico, cpontinuerò a parlarne se la cosa le dà fastidio, da lui la Meloni ha preso anche il mentire compulsivamente e chi non se ne accorge è lui da commiserare.

      2. Gianni@ lei è la prova che il vittimismo di Berlusconi ha fatto centro ed ecco che un elettore ingenuo crede che uno che si è sempre e solo fatto gli affari suoi sia una povera vittima.
        Povera Italia!

        1. @andrea, lei è il tipico elettore di sinistra che tutto sa e che impartisce lezioni al prossimo, tacciandolo addirittura di ingenuo. Vede, io non mi sono permesso di esprimere giudizi valoriali verso di lei, che personalmente non conosco. Lei sì. Capisce la differenza tra me e lei? È sostanziale.
          Tra l’altro tradisce una reazione scomposta, tipica dei rosiconi.
          Continui quindi a rosicare. In libertà, come avrebbe voluto il Presidente Berlusconi.

          1. Gianni@ lei afferma che non si è permesso di esprimere giudizi valoriali e mente spudoratamente visto che le sue affermazioni livoroso e frustrato eran certo rivolte a me che lei reputa un tipico elettore di sinistra e a tutti quelli di snistra di cui non mi sento affatto parte, vuole forse negarlo? Inoltre lei è intervenuto a gamba tesa dopo che le ho toccato il suo mito insultandomi e vorrebbe dare lezioni di comportamento? Si rende conto della sua ridicolaggine? Oltre a non aver il senso del ridicolo è obnubilato dalla sua ideologia berlusconiana di cui è intriso, per cui i colpevoli sono sempre gli altri.
            La scompostezza è tutta sua visto che le ho toccato il suo santino è subito esploso in insulti gratuiti. Come ho scritto Berlusconi è stato santificato ovviamente da destra dal centro e anche da sinistra, io mi ritengo invece anarchico e antiberlusconiano visto che lui è la massima espressione della deriva politica italiana.
            Ripeto, è Lei che è intervenuto insultandomi dopo che le ho
            toccato il santino e quindi chi rosica è Lei, forse perchè pensava che Berlusconi avrebbe vissuto molto più a lungo come dicevano i suoi medici e lui stesso. N’est-ce pas?

          2. Sarebbe vissuto.
            Certo che la differenza tra me e lei è sostanziale, io penso con la mia testa e cammino con le mie gambe, lei pensa con la testa di Berlusconi e striscia dietro a lui per capire cosa deve fare. Ora che ha perso il suo faro e bussola sarà alla ricerca di sostituti. Per me non è cambiato nulla.

          3. Signor Andrea, si beva una camomilla. La vita è bella, anche e soprattutto da anarchico. Cin cin!

  6. Secondo me è autoprodotto, è noto il vittimismo meloniano, chiagne e fotte dicono a Napoli. Chi se non loro posseggono manifesti elettorali del loro partito?
    Ergo alla vigilia europee ma soprattutto in una festa che per gli eredi di quel passato maledetto è molto problematica, far passare gli altri per intolleranti è molto conodo e funzionale a una certa propaganda revisionista. Qualche esponente di Fdi ha fatto questa piccola opera di vittimismo per acchiappare qualche voto in più. In queste operazioni bisogna sempre pensare al vecchio motto romano “cui prodest scelus is fecit”, cioè a chi giova è colui che l’ha compiuto.

    1. Concordo e aggiungo che per una che proprio non ce la fa a pronunciare la parola antifascismo è un equo pegno da pagare, una specie di legge del contrappasso… al contrario!

      1. L’intolleranza, in una società civile, è bruttissima da qualunque parte provenga. E’ una pseudo forma di lotta politica, senza distinzioni di sorta, che squalifica chi la fa.
        Saluti

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