Crisi a sinistra, Rete Civica replica al Pd: “Accuse infondate”
“All’Assemblea di Pcp c’è stata un’ampia partecipazione e molti sono intervenuti esprimendo la propria opinione. Per la precisione si sono collegate 58 persone, quindi oltre il 60% dei componenti totali dell’organismo. Esponenti di Rete Civica, Area Democratica, Partito Democratico e indipendenti. Sono intervenute oralmente o con brevi dichiarazioni scritte 39 persone. La discussione è andata avanti per oltre tre ore e tutti quelli che lo desideravano hanno potuto esprimersi. Bastano questi pochi dati per smentire le nervose dichiarazioni alla stampa del Commissario del Pd“.
Rete Civica risponde così al Commissario dem Umberto D’Ottavio, dopo la spaccatura annunciata dal resto del Progetto civico progressista a seguito del voto favorevole in Consiglio Valle di 5 eletti – tutti tranne Chiara Minelli ed Erika Guichardaz – per ricorrere alla Consulta dopo la sentenza della Corte dei Conti sul Casinò.
Risposta diretta al Commissario Pd – si legge in una nota – che “pur essendo intervenuto lungamente in Assemblea, non è stato convincente e successivamente ha lanciato accuse infondate. Non c’è nessun ‘gruppo proprietario di Pcp’, ma esiste un luogo vero di analisi politica, partecipazione e responsabilità con lo scopo di rappresentare l’ampia area progressista che crede e lavora per il Progetto civico progressista”.
Questioni che Rete Civica cerca di spiegare appoggiandosi ai numeri, dal momento che sui due punti all’ordine del giorno in Assemblea – il giudizio negativo sulla Risoluzione approvata dal Consiglio straordinario e l’impellenza di una verifica politica di maggioranza – “si sono espresse a favore 34 persone contro 4, mentre in un intervento c’è stato un ‘sì’ ma con qualche riserva. L’orientamento degli intervenuti alla Assemblea è stato quindi chiarissimo”.
Non solo: “La posizione largamente maggioritaria emersa non è piaciuta a tutti, ma un dato è risultato in tutta la sua evidenza: sono ben poche oggi le aggregazioni politiche valdostane in grado di coinvolgere ogni trimestre una sessantina di persone in valutazioni politiche. Pcp ha questa forza perché l’ha costruita con ormai un anno e mezzo di attività finalizzata a creare momenti di unità e di confronto programmatico”.
Una “buona Assemblea per qualità e quantità”, spiegano ancora da Rete Civica, anche se “dispiace la posizione di chi, essendo risultato in netta minoranza con le sue tesi, non riconosce il valore dell’orientamento assembleare, sminuisce l’apporto di chi è intervenuto, non cogliendone il senso politico”.
“Rimaniamo convinti che Pcp debba continuare a fondarsi su una ampia partecipazione dei cittadini e che gli eletti debbano agire nella reale rappresentanza degli elettori e delle elettrici e in coerenza con i contenuti programmatici” prosegue la nota, con una chiusa che, nei fatti prende atto (e ufficializza) il divorzio dal Pd: “Purtroppo accanto ai tanti che costruiscono ci sono sempre alcuni che si dedicano con passione all’azione distruttiva”.