Prima o poi doveva succedere. I due movimenti - parti opposte in piazza Deffeyes e alleate nel Consiglio comunale cittadino - si scontrano su un ordine del giorno presentato da Foti e Boccazzi (Area democratica) sugli equilibri di genere. Per i "dem" è la scusa per attaccare il loro appoggio alla Giunta tutta maschile di Testolin.
Secondo le due consigliere regionali la Regione "consente alla CVA di seguire logiche di mercato che sono considerate prioritarie rispetto agli interessi della comunità valdostana".
Lo ribadiscono, in una nota, Adu Vda, Movimento 5Stelle e Progetto Civico Progressita dopo l’ordine del giorno votato dal Consiglio Valle per chiedere lo stralcio di un articolo del provvedimento in discussione in Parlamento.
La proposta di legge, che si appoggia a quella di Adu del novembre 2019, verrà depositata domani, Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia, la transfobia.
Dopo il parere di astensione dato ieri dal Cpel, dai lidi di Pcp Minelli e Guichardaz parlano di una tematica "non affrontata adeguatamente" dalla Regione. Anche la Lega, con Aggravi, spiega: "la questione deve necessariamente essere posta tra le priorità del nuovo anno".
“Mentre ci si diletta con improvvisate conferenze stampa in cui si cerca di giustificare una posizione che ha messo in crisi l'intera regione - scrive il gruppo consiliare -, questa settimana il Consiglio Valle e la Giunta regionale hanno dato il via libera ad alcune importanti misure a sostegno di imprese e famiglie”.
A dirlo, dopo il voto segreto che ieri sera in Consiglio ha bocciato la mozione che chiedeva un impegno per la riduzione dei costi di prodotti igienici sanitari femminili, le consigliere Minelli e Guichardaz. Critiche anche da Padovani (Fp-Pd): "Non mi aspettavo l’ignavia di alcuni colleghi di maggioranza".
"La situazione della sanità in regione, definita dagli inquirenti di grave e inquietante ‘clientelismo, pressapochismo e favoritismo’, meritava una presa di posizione molto più forte da parte delle Istituzioni" ha spiegato, in una nota, il Tavolo di coordinamento.
A scriverlo in una nota sono i consiglieri Crétier, Padovani, Malacrinò, Jean-Pierre Guichardaz e Bertin. La critica è rivolta alle ex compagne di gruppo Minelli ed Erika Guichardaz, ree di mantenere il nome Pcp in Consiglio Valle: "Serve uscire dall'ambiguità per evitare di continuare a creare confusione nell'opinione pubblica"
Poca la voglia di parlare dopo la riunione odierna con il blocco autonomista, che ha visto l’assenza delle sole Minelli ed Erika Guichardaz. La domanda inevasa resta una: la maggioranza in Consiglio regionale, oggi, è ancora a 21 o è a 19?
Con il post sul Peuple il "Mouvement" spiega la sua posizione sulla risoluzione votata in Consiglio dopo le condanne della Corte dei Conti, e illustra il parere ricevuto dal professor Guzzetta. Nel tiro incrociato finisce Raimondo Donzel e, per interposta persona, Erika Guichardaz.
Rete Civica risponde al Commissario "dem" Umberto D’Ottavio, dopo la spaccatura annunciata dal resto del Progetto civico progressista: "Purtroppo accanto ai tanti che costruiscono ci sono sempre alcuni che si dedicano con passione all'azione distruttiva”.
Non è andato già al commissario "dem" D'Ottavio il comunicato stampa arrivato questa mattina dai lidi del Progetto civico progressista: "È chiaro a tutti, soprattutto a chi era presente all'Assemblea e alle sue conclusioni, chi ha fatto fallire il Progetto e reso impossibile la convivenza politica”.
A spiegarlo è lo stesso Progetto civico progressista in una nota, dopo l'Assemblea di ieri, con "l'invito rivolto a tutti i consiglieri regionali di Pcp di sospendere la partecipazione alle riunioni della maggioranza regionale fino allo svolgimento e alla conclusione della verifica”.
Dopo il comunicato stampa del Progetto civico progressista, che lamentava la mancanza di dialogo in maggioranza e l'assenza della verifica politica, il Pd si chiama fuori: "l tavolo di coordinamento riguarda solamente le forze politiche Area Democratica e Rete Civica”, scrive la Segretaria Timpano.