Non sono bastati tre giorni di discussione in Consiglio regionale e una risoluzione approvata per sedare gli animi intorno al futuro di Cva. La battaglia fra i vari gruppi consiliari si è spostata fuori dall’aula, a colpi di comunicati stampa.
Se il M5S e la maggioranza accusano Lega e Mouv’ di voler vendere Cva, Rete Civica punta il dito contro i diciotto e la Lega tacciandoli di avere “tante idee e ben confuse”.
“Società totalmente pubblica + norma di attuazione. Se si assumono questi due obiettivi, si può raggiungere un grande risultato per la comunità valdostana, se manca uno dei due elementi la formula non funziona più.” sottolineano i Consiglieri di Rete Civica-Alliance Citoyenne. “La Lega ha presentato sette risoluzioni in cui c’è di tutto e il contrario di tutto” mentre la maggioranza “ha presentato una risoluzione in cui si dice di volere sia una norma di attuazione sia la quotazione in borsa di Cva. Due proposte inconciliabili”.
Parole che vengono respinte dalla maggioranza che parla di “strumentalizzazioni politiche”.
“I due assi su cui si concentra l’attenzione del Governo regionale e della maggioranza tutta sono paralleli e complementari e trovano la convinta adesione di tutti i gruppi di maggioranza, – sottolineano i Ac, gruppo misto, Uv e Stella Alpina – che ritengono necessario affrontare e risolvere il problema della limitazione alla piena operatività della Cva per effetto della legge Madia e, contemporaneamente, azionare le leve statutarie delle norme di attuazione, per permettere alla Valle d’Aosta di beneficiare appieno delle sue competenze in termini di gestione delle acque”.
Sul fronte della minoranza, la Lega Vda respinge le accuse di voler vendere Cva, annunciando anche azioni legali a tutela della propria immagine. Inoltre il Carroccio accusa la maggioranza di “non sapere quello che ha votato”. Cita, infatti, una dichiarazione rilasciata da Alessandro Nogara, a margine dei lavori. “L’impegno del Consiglio è ad avviare l’iter per il referendum, non a indirlo e portarlo a compimento” ha detto il Presidente della Commissione speciale.
“Chi ha accusato la Lega di voler “s vendere uno dei gioielli di famiglia” o di aver “segretamente iniziato un percorso di vendita della maggioranza della Cva” , non solo fa circolare fake news, ma si rimangia quanto promesso con il proprio voto in aula”.
Infine su quanto avvenuto nella tre giorni di Consiglio arriva anche la posizione del Comitato “Giù le mani dalle acque e da CVA” che esprime soddisfazione per il raggiungimento dell’obiettivo referendario.
“La stragrande maggioranza dei consiglieri e la totalità delle forze politiche si è dichiarata favorevole a sottoporre l’atto legislativo che proporrà la quotazione in borsa della CVA all’esito di un referendum. – sottolinea il comitato Un risultato storico per la democrazia e l’autonomia Valdostana. Per la prima volta il consiglio chiederà il parere dei cittadini prima di prendere una decisione che influenzerà il futuro della nostra regione”.