Suicidio medicalmente assistito, Cappato: No a scontri ideologici, si discuta nel merito della proposta

Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, è intervenuto oggi, martedì 27 febbraio, alla conferenza stampa di presentazione della proposta di legge, depositata da Pcp, sul suicidio medicalmente assistito.  L'iniziativa promossa dall'Associazione Luca Coscioni sta approdando su iniziativa di singoli consiglieri o attraverso raccolte firme in molte regioni: la Valle d'Aosta è la 15esima. 
Marco Cappato Erika Guichardaz e Chiara Minelli
Politica

“Il problema è molto semplice: se il Consiglio regionale della Valle d’Aosta vorrà cogliere l’occasione per uno scontro ideologico non sull’oggetto della legge ma sull’eutanasia, non se ne farà nulla; se al contrario i consiglieri avranno la pazienza di leggere il testo e votare su quello che il testo dice, si potrà discutere fuori dalla logica dei partiti e dentro una logica di rispetto della sofferenza delle persone malate“. Così Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, intervenuto oggi, martedì 27 febbraio, alla conferenza stampa di presentazione della proposta di legge, depositata da Pcp, sul suicidio medicalmente assistito.  L’iniziativa promossa dall’Associazione Luca Coscioni sta approdando su iniziativa di singoli consiglieri o attraverso raccolte firme in molte regioni: la Valle d’Aosta è la 15esima.

“Non si tratta di fissare un diritto che esiste già” ricorda ancora Cappato “tanto è vero che quattro persone hanno già ottenuto questo aiuto in quattro diverse regioni. La Consulta stabilendo un diritto, aveva chiesto al Parlamento di intervenire per gli elementi di dettaglio”. Se a Roma tutto al momento tace, l’Associazione si è fatta avanti con le regioni.

“La Valle d’Aosta è competente sulla materia, in quanto con questa proposta di legge non si espande e non si restringe la platea degli aventi diritto ma si interviene solo sulle competenze del servizio sanitario“. Già oggi il direttore sanitario dell’Usl ha il dovere di dare delle risposte a chi chiede di poter accedere alla procedura del suicidio medicalmente assistito. In Italia le 225 Asl hanno oggi 225 procedure diverse “sconosciute al pubblico”. La proposta di legge vuole fissare tempi certi per queste risposte. “Noi proponiamo che si faccia molto presto”. Venti i giorni il termine fissato all’Usl per concludere le verifiche sulla rispondenza del caso alle prescrizioni di legge.

“Questa è un’occasione straordinaria di discutere un tema così importante  – prosegue Cappato –  Spero che tutti vorranno farlo senza lasciarsi dirottare e distrarre da ciò che non è scritto in questa legge”.

Erika Guichardaz e Chiara Minelli auspicano la sottoscrizione da parte di altri consiglieri della proposta di legge e la condivisione trasversale in aula. “Speriamo questa proposta non rimanga ferma all’interno della commissione, come già successo ad altre leggi” dice Guichardaz, ricordando come in occasione della raccolta firme sul tema dell’eutanasia la Valle d’Aosta fu virtuosa. “Il nostro gruppo non ha voluto mettere una bandierina” aggiunge Minelli. “Abbiamo raccolto una sollecitazione, un invito che viene dall’associazione Coscioni, ma anche dalla cittadinanza. Ci rendiamo conto che c’è oggi una diffusa richiesta da parte dei cittadini ai rappresentanti affinché si facciano interpreti di una necessità, quella di colmare un vuoto”.

Depositata una proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito

19 febbraio 2024

Garantire alle persone malate che intendono accedere al suicidio assistito la necessaria assistenza sanitaria, nel rispetto dei principi stabiliti dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale. E’ quanto prevede la proposta di legge “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019″ depositata dalle consigliere Erika Guichardaz e Chiara Minelli di Pcp. 

L’articolato si rifà alla proposta, elaborata e promossa dall’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, presentata in altre regioni.

“I giudici della Corte costituzionale hanno individuato una circoscritta area in cui l’incriminazione per aiuto al suicidio ex art. 580 c.p. non è conforme a Costituzione.  – ricorda la relazione – Si tratta dei casi nei quali l’aiuto è fornito ad una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale (quali, ad esempio, l’idratazione e l’alimentazione artificiale) e sia affetta da una patologia irreversibile, fonte di intollerabili sofferenze fisiche o psicologiche, ma che resta pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli”.

Nella sentenza 242/2019 sono individuate “determinate condizioni di accesso alla morte medicalmente assistita nonché un percorso di verifica, attraverso il Servizio sanitario nazionale, di queste condizioni e delle modalità per assumere un farmaco efficace ad assicurare la morte più rapida, indolore e dignitosa possibile”.

La proposta di legge ha l’obiettivo di definire i ruoli, i tempi e le procedure per l’accesso al suicidio medicalmente assistito. Viene prevista l’istituzione, entro 15 giorni dall’approvazione della proposta di legge, della Commissione medica multidisciplinare permanente per la verifica della sussistenza delle condizioni per l’accesso al suicidio assistito. Questa sarà composta da un medico palliativista; un neurologo; uno psichiatra; un anestesista; un infermiere e psicologo. Tutta la procedura, dalla richiesta, fino all’accesso al percorso, gratuito, dovrà concludersi entro 20 giorni. Nel dettaglio entro quattro giorni dalla presentazione dell’istanza, l’Usl deve convocare la Commissione medica multidisciplinare permanente, che ha tempo 8 giorni per esprimersi trasmettendo la relazione medica al Comitato etico territoriale, il quale dispone di cinque giorni per trasmettere all’Usl il proprio parere. Entro i successivi tre giorni dovrà essere data comunicazione alla persona malata, che in caso di esito positivo potrà accedere entro 7 giorni al  trattamento di suicidio medicalmente assistito.

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