E’ di nuovo polemica sull’ex tiro a volo e l’area verde di viale Piemonte

“La Giunta comunale di Saint-Vincent–spiegano i consiglieri dell’opposizione–preferisce la totale inerzia piuttosto che disturbare il Governo regionale il quale, come si è visto nel caso del tiro a volo, non brilla per l'oculatezza delle proprie scelte”.
L'area Piole a Saint-Vincent
Politica, Società

“Il futuro dell’ex tiro a volo e dell’area verde di viale Piemonte? Dopo decenni, ancora nulla di fatto: per il sindaco è meglio aspettare ancora”. Il gruppo di minoranza della lista civica “Saint-Vincent cambia e riparte” è tornato alla carica ieri, durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, presentando due mozioni, entrambe respinte, riguardanti la situazione di queste due importanti proprietà pubbliche.

“La Giunta comunale – spiegano i consiglieri dell’opposizione – preferisce la totale inerzia piuttosto che disturbare il Governo regionale il quale, come si è visto nel caso del tiro a volo, non brilla per l’oculatezza delle proprie scelte”.

L’area Piole è della Regione giace inutilizzata dal 1984. La proposta del gruppo era di coinvolgere tutte le parti interessate per giungere a soluzioni condivise. “La giunta, invece – ha dichiarato il consigliere Paolo Rollandin – dopo avere subito senza fiatare la scelta del Governo regionale di rifare un tiro a volo in località Piole, ora cerca di prendere tempo, col pretesto di rendere partecipe delle decisioni il futuro gestore delle Terme. Il nostro futuro però non può essere nelle mani di chi ancora non c’è: cominciamo a riflettere su che cosa vogliamo fare di Saint-Vincent e, su queste basi, iniziamo a valutare le idee”.

Non è andata meglio all’iniziativa con la quale la lista civica ha proposto di destinare i prati sotto viale Piemonte, circa 6.500 mq di proprietà della Casinò Spa, ad area svago per adulti e bambini.

“Il Casinò sta investendo 50 milioni di euro in opere per il rilancio di tutto il complesso – ha sostenuto il consigliere Paolo Ciambi – una scommessa sul futuro resa però possibile dai numerosi interventi finanziari della Regione e dalla modifica del disciplinare, che lascia nelle casse del Casinò il 90% degli introiti lordi. Dovrebbe dunque essere naturale affidare al Casinò anche un ruolo sociale, soprattutto in questo momento di crisi internazionale. L’area verde è un’esigenza sentita da tutta la popolazione e il Casinò non è un’azienda privata, ma interamente di proprietà pubblica”.

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