Limite dei mandati in Giunta, Vda Aperta e Fratelli d’Italia all’attacco di Bertin

Per entrambi i movimenti le regole del gioco devono essere chiare agli elettori che nell'autunno 2025 si recheranno alle urne.
Il Presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin
Politica

Fa discutere la decisione della Presidenza del Consiglio regionale di non rispondere alla richiesta di parere formulata da Erika Guichardaz e Chiara Minelli di Pcp sul limite dei mandati in Giunta.

Valle d’Aosta Aperta spiega in una nota di aver appreso “con stupore e profonda amarezza che il Presidente Bertin, che dai banchi dell’opposizione proclamava a gran voce i principi del diritto, ora non solo si sottrae ai suoi impegni, rinviando un chiarimento a un momento successivo alle nuove elezioni, ma lascia intendere (“valuteremo se sarà il caso”) che alcuni politici possano mantenere cariche apicali anche nella futura Giunta, nonostante ciò sia vietato dalla legge”.

Per il movimento l’Uv punta a “raccogliere i voti di Testolin e Bertschy, (che secondo la legge 21/2007 non potranno ricoprire incarichi nella prossima Giunta anche se eletti) lasciando gli elettori nell’incertezza o facendo credere loro che costoro potranno continuare a ricoprire i ruoli di Assessore o Presidente. Tuttavia, è assolutamente chiaro che ciò non sarà possibile”.

Ad attaccare il presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin, definito “campione di trasformismo politico”, è anche Fratelli d’Italia Vda.
“Ma stiamo scherzando? Le regole del gioco devono essere chiare agli elettori prima e cioè con gli organi a ciò deputati di adesso! Forse che adesso questi organi non ci sono? È un grave ostacolo alla democrazia votare senza sapere come il proprio voto sarà utilizzato. Tutto ciò anche per sgombrare il campo dalle illazioni secondo cui gli uffici legali della regione potrebbero essere asserviti alle volontà politiche. È inconcepibile che non possa essere nota ai cittadini l’interpretazione autentica di una norma da parte di chi l’ha emanata. Oggi, non dopo il voto!”

Nessun parere dal ConsVda sul limite dei mandati in Giunta. “Mere ipotesi”

2 dicembre 2024

“Con riferimento alle vostre lettere prot. n. 315/24 del 15 ottobre 2024 e n. 358/24 del 18 novembre 2024, si comunica che l’Ufficio di Presidenza, da ultimo nella riunione del 27 novembre, ha ritenuto all’unanimità che non vi sia titolo a rispondere, con riferimento ai casi indicati nella vostra richiesta, in quanto trattasi di mere ipotesi al momento non ancora verificatesi e in ordine alle quali ogni valutazione sarà effettuata dagli organi a ciò deputati nel momento in cui dovesse eventualmente realizzarsi la situazione rappresentata.” Attesa da oltre 45 giorni è arrivata nei giorni scorsi la risposta del Consiglio regionale al parere chiesto dalle consigliere di Progetto Civico Progressista, Erika Guichardaz e Chiara Minelli, sul limite dei mandati per gli esponenti di Governo.
L’iniziativa era stata presa dalle due consigliere a seguito delle voci che parlavano di possibili dimissioni della Giunta regionale per interrompere il limite dei mandati del presidente della Regione Renzo Testolin e dell’Assessore regionale ai Trasporti Luigi Bertschy. La legge 21 del 2007 prevede infatti che:  “Chi ha ricoperto per due legislature consecutive cariche all’interno della Giunta regionale non è, allo scadere della seconda legislatura, eleggibile all’interno della Giunta nella successiva legislatura. E’ consentito ricoprire una carica all’interno della Giunta nella terza legislatura consecutiva, se in una delle due legislature precedenti la carica ricoperta ha avuto durata inferiore a due anni, sei mesi ed un giorno”.

Nell’ultima seduta del Consiglio regionale il presidente Bertin rispondendo al sollecito del gruppo Pcp aveva spiegato che il parere sarebbe a breve arrivato.
“Siamo costernate! 45 giorni per rispondere che ogni valutazione sarà effettuata ex post, magari addirittura dopo le prossime elezioni! – commentano le Consigliere Guichardaz e Minelli -. Non abbiamo chiesto valutazioni, bensì un parere da parte degli organi competenti che sono tenuti a dare una interpretazione e un chiarimento su una legge regionale, scritta dal legislatore regionale nel 2007, non di una norma che proviene da Marte! Per l’ennesima volta il Presidente Bertin, un tempo – ormai distante anni luce – campione di legalità e trasparenza, decide di lavarsene le mani e di nascondersi dietro l’Ufficio di Presidenza, assumendo i panni di Ponzio Pilato di nos-atre, con l’assenso di tutto l’Ufficio di Presidenza, e non solo!”

Pcp chiede agli uffici del Consiglio Valle un parere sul limite dei mandati in Giunta

23 ottobre 2024

Gli uffici del Consiglio regionale si esprimano in merito alla possibilità per il presidente della Regione Renzo Testolin e l’Assessore Luigi Bertschy di ricoprire un posto nel prossimo Governo regionale in caso di rielezione nel 2025. A chiederlo sono le consigliere di Pcp Erika Guichardaz e Chiara Minelli, che il 15 ottobre scorso hanno presentato al Presidente del Consiglio Bertin una richiesta di chiarimento riguardante l’applicazione dell’articolo 3, comma 3 della Legge regionale n. 21 del 7 agosto 2007.

“La questione è di fondamentale rilevanza politica, poiché riguarda la possibilità per alcuni attuali componenti della Giunta regionale di ricoprire nuovamente incarichi governativi nella prossima legislatura, qualora non intervenissero modifiche alla composizione dell’attuale Giunta o alla normativa regionale vigente” spiegano le consigliere regionale, che agli uffici competenti hanno chiesto “una nota di analisi e interpretazione” affinché “sia trasparente e chiaro ai valdostani quello di cui si sta discutendo molto nei corridoi, addirittura ipotizzando possibili dimissioni anticipate”. 

Guichardaz e Minelli ribadiscono, quindi, “l’importanza di un dibattito aperto e trasparente su questo tema, che tocca il cuore della democrazia regionale e della partecipazione politica”.

E se fosse l’ultimo? Il limite dei mandati che agita la politica valdostana

12 ottobre 2024

Chissà se fra i pareri chiesti all’avvocato Francesco Saverio Marini arriverà anche quello sulla questione che da alcuni giorni agita le acque della politica valdostana?  Il tema non è ufficialmente sul tavolo delle trattative per la nuova legge elettorale, ma l’attuale limite dei mandati per chi siede in Giunta rischia nella prossima tornata di mietere delle vittime eccellenti.

Se l’interpretazione della norma, l’articolo 3 comma 3 della legge regionale 21 del 2007, che circola è corretta: per Renzo Testolin e Luigi Bertschy sarà l’ultima legislatura in Giunta.

“Chi ha ricoperto per due legislature consecutive cariche all’interno della Giunta regionale non è, allo scadere della seconda legislatura, eleggibile all’interno della Giunta nella successiva legislatura. E’ consentito ricoprire una carica all’interno della Giunta nella terza legislatura consecutiva, se in una delle due legislature precedenti la carica ricoperta ha avuto durata inferiore a due anni, sei mesi ed un giorno”.

Il Presidente della Regione, eletto per la prima volta in Consiglio Valle nel 2013, ha ricoperto in quella legislatura l’incarico di Assessore all’Agricoltura e successivamente di Assessore al Bilancio. La legislatura seguente, iniziata il 26 giugno del 2018, con la presidenza di Nicoletta Spelgatti, ha visto dopo una serie di ribaltoni, l’insediamento nel dicembre del 2019 di Antonio Fosson alla carica di presidente della Regione, poi dimessosi, lasciando il posto a Renzo Testolin. Meno di un anno dopo si tornò al voto. Proprio in virtù della fine anticipata della legislatura, che non ha superato i 2 anni e 6 mesi e 1 giorno previsti dalla norma citata, nell’attuale consiliatura Testolin ha potuto ritornare sulla sedia più prestigiosa di Piazza Deffeyes.

Anche il percorso di Luigi Bertschy è simile. Nel primo mandato in Consiglio regionale nel 2013, è stato Assessore alla sanità, salute e politiche sociali il 13 ottobre 2017. La legislatura seguente – quella finita prematuramente –  ha ricoperto la carica di Assessore agli Affari europei, Politiche del lavoro, Inclusione sociale e Trasporti dal 10 dicembre 2018. Infine nell’attuale è stato sempre presente in Giunta come Assessore, ricoprendo anche per alcuni mesi nel passaggio fra Erik Lavevaz e Renzo Testolin il ruolo di presidente della Regione facente funzioni.

Analoga norma, riguardante invece i consiglieri regionali (il limite in questo caso è di 3 mandati) escluderà dalla prossima legislatura il presidente del Consiglio Alberto Bertin e Albert Chatrian.

Per alcuni la legge è chiara e non vi sarebbero dubbi sull’esclusione, in caso di rielezione, dei due consiglieri dell’Union Valdôtaine Testolin e Bertschy dal futuro Governo regionale.

Per altri invece la questione è da approfondire anche perché qualcuno, si sussurra fra i corridoi della politica, avrebbe già pronto un parere. Certo, per evitare il gioco delle interpretazioni, sarebbe più semplice modificare la norma. Ma, come detto, il tema non è al centro delle trattative per la modifica della legge elettorale. Almeno non per ora.

6 risposte

  1. Ma quali pareri bisogna ascoltare? La legge parla chiaro e quelli che non capiscono sono semplicemente o usurpatori o prepotenti.
    Andate a casa.

  2. Non è bene che ci siano residui di potere a vita. Chi è votato dia quel che può e, siccome è un servizio – pur ben remunerato – lasci il posto ad altri dopo due mandati così come precisamente definito e concordato ante.

  3. Sicuramente non sentirò la mancanza di questi personaggi…ma sicuramente per proteggere i loro interessi scomoderanno l autonomia….

  4. Ottima notizia per l’UV: 3 consilgieri da 90 fuori dai giochi. AAA: cercasi candidati che il 100% degli elettori dei tre unionisti esclusi possano digerire e votare. Difficile a vedere. Ora tocca a Marini a decidere sul da farsi: e visto cosa ne pensa dei limiti dei mandati la persona a cui da consigli giuridici, e il passato di odiatore delle autonmie speciali, ho paura che c’è solo il 50% di possibilità che li salvi. Se aggiungiamo che è il riferimento giuridico di peso del primo partito nazionale di centrodestra che tenterà la scalata vittoriosa a Piazza Deffeyes le percentuali calano bruscamente. Soprattutto se tale partito lo farà eleggere nella Consulta come suo rappresentante costituzionale.

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