“in base alla normativa che dà la possibilità ai gruppi politici appartenenti alla minoranza di lingua francese della Valle d’Aosta di presentare autonomi candidati e autonoma lista, apparentati ad una lista nazionale nella propria circoscrizione di riferimento raccogliamo con favore la proposta del nascente progetto ‘Stati Uniti d’Europa’ di apparentamento al nostro progetto, lanciato da Enrico Borghi, capogruppo al Senato di IV, e storico e stimato esponente e difensore delle ragioni della montagna”.
Sono le parole con cui Laurent Viérin, candidato alle prossime elezioni europee proposto da Pays d’Aoste Souverain e da Orgueil Valdôtain, commenta il progetto che “si sta rafforzando” e che “sarà denominato “Federalismo ed Autonomie”, ricordando Emile Chanoux, ed è aperto, dopo le interlocuzioni avvenute in questi giorni alle altre sensibilità autonomiste e federaliste della Valle D’Aosta e del nord ovest”.
L’apparentamento con Italia Viva, aggiunge Viérin, “ci darà la possibilità di essere candidati e cercare di portare la voce della Valle d’Aosta, delle comunità Alpine e della montagna in Europa”. L’auspicio dell’ex presidente della Regione è che il progetto “possa avere l’adesione anche degli altri movimenti autonomisti, partendo dall’UV, anche in ottica della ricomposizione del mondo autonomista in corso”.
Per parte sua, Enrico Borghi, in una nota aveva sottolineato che “l’esperienza di Stati Uniti d’Europa, la lista di scopo che abbiamo deciso di avviare insieme con importanti soggetti politici in vista delle prossime elezioni europee, sta raccogliendo l’interesse e l’attenzione” dei “movimenti federalisti, autonomisti e delle minoranze linguistiche” e “in queste ore è intensa la nostra interlocuzione con queste realtà della Valle d’Aosta e più in generale dell’arco alpino, registrando la proposta di candidatura di Laurent Viérin nell’ambito del nascente progetto denominato ‘Federalismo ed Autonomie’”.
Per il capogruppo al Senato di italia Viva, “qualora tali esperienze, avvalendosi delle prerogative previste dalla normativa di apparentarsi e presentare autonomi candidati con un proprio listino, ritenessero di finalizzare un’intesa in tale direzione, troveranno in noi interlocutori attenti e disponibili ad un percorso comune”. Anche perché, per Borghi, i movimenti federalisti, autonomisti e delle minoranze linguistiche sono “parte essenziale di un percorso riformista ed europeista che tuteli le minoranze, le peculiarità e le caratteristiche delle aree montane riscontrabili anche nella nostra Costituzione”.