Il 2018 sarà l'anno degli appuntamenti elettorali. Almeno tre quelli che porteranno i valdostani alle urne. Il 4 marzo si vota per le politiche, per il rinnovo di Camera e Senato.
In primavera fra maggio e giugno toccherà alle regionali e alle elezioni comunali di Valtournenche.
I movimenti hanno poco meno di un mese per decidere coalizioni, simboli e candidati per il primo appuntamento di marzo. Al momento nessuno è ancora uscito allo scoperto. I progressisti hanno chiesto, per ora, solo una disponibilità al presidente dimissionario Andrea Rosset. Non è detto però che sarà lui il candidato della coalizione fra Uv, Uvp, Pd e Epav.
La Presidente dei progressisti Elisa Bonin, in una nota, chiede l'apertura di un tavolo politico. "Speriamo sia il più ampio possibile" sottolinea Bonin. "Crediamo infatti sia importante aprire in termini inclusivi a tutti quegli autonomisti progressisti di buona volontà che hanno a cuore le sorti della Valle d'Aosta per poter costruire insieme un percorso che ci possa degnamente rappresentare a Roma. Mai come ora è importante riunire le forze, come vuole lo spirito del Rassemblement; non crediamo infatti praticabili altre strade, in particolare quelle che sono improntate alla chiusura a priori a movimenti e persone".
Per Bonin "i prossimi giorni ci riveleranno chi è disponibile a mettere al centro della sua azione politica il futuro della nostra Regione, e chi invece vuole utilizzare le elezioni politiche come occasione per contare i propri voti in vista delle prossime elezioni regionali".
La Presidente di Uvp guarda ad una parte dell'opposizione in Consiglio Valle che però al momento non sembra ben disposta verso i progressisti.
La conferenza stampa di fine anno è stata, infatti, disertata dai consiglieri di Area Civica – Stella Alpina – Pnv, Alpe, Movimento 5 Stelle e il Gruppo Misto.
"Il 2017 è stato un anno complesso, che ha visto l'avvicendamento in Consiglio regionale di ben tre diverse maggioranze. In considerazione di questa situazione estremamente travagliata e alla vigilia delle elezioni, la conferenza stampa di fine anno poteva e doveva essere un momento istituzionale di riflessione comune della politica valdostana, in cui dare spazio alla pluralità delle posizioni che sono l'espressione legittima del principale organo elettivo regionale" spiegano i consiglieri.
"Spiace invece constatare che la logica è stata tutta un'altra. Nessuno spazio è stato dato ai gruppi consiliari, nessuna considerazione per quanto è avvenuto durante il 2017.
La presentazione del rapporto di fine anno è stata di fatto l'autocelebrazione della maggioranza insediatasi negli ultimi due mesi, anzi di un gruppo in particolare, l'Uvp che ha occupato sia la presidenza della Regione che quella del Consiglio. Ed i due presidenti sono stati gli unici ad occupare la scena con una presenza monocolore che ha relegato gli altri eletti a livello di comparse".