“Ho fatto quanto era nelle mie possibilità e capacità per tenere fuori la Fédération Autonomiste dal progetto che avevo intrapreso. Una posizione la mia non condivisa da tutto il Direttivo del Foyer e per questo, per consentire al Foyer di crescere in una direzione più consona anche alle aspettative della Fédération, alla quale non ho mai appartenuto, rassegno le mie dimissioni e ringrazio quanti hanno collaborato con dedizione e passione per raggiungere i traguardi sin qui ottenuti dal Foyer”.
“Non mi riconosco nelle dichiarazioni che ha fatto Emily Rini e non faccio dichiarazioni in tal senso, proprio per dimostrare che non abbiamo alcuni tipo di ingerenza nell’azione dei Foyer”. Maria Cristina Vasini, coordinatrice della Fédération Autonomiste, liquida così, con poche parole le “accuse” relative “all’interferenza e il condizionamento negativo” che Fédération avrebbe avuto in questi mesi. Il coordinatore del movimento evidenzia, inoltre, che una risposta a quanto affermato da Emily Rini “decisione di cui siamo venuti a conoscenza ieri sera” dovrà essere data dallo stesso Direttivo del Foyer Valdotain”.
Il Foyer è stato costituito all’inizio dello scorso anno e le motivazioni della nascita di questo soggetto, che ha poi con il tempo aperto diversi circoli su tutto il territorio regionale, la 25enne Emily Rini, figlia del consigliere regionale Emilio Rini, li aveva evidenziati in diverse occasioni "la politica non è più in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini non essendo capace di ascoltare la società civile" aveva detto nella conferenza stampa di presentazione del Foyer "Il nostro obiettivo è capire ed interpretare la volontà della nostra gente, del nostro paese valdostano per poi intervenire nel determinare nuove azioni politiche". Aveva poi ribadito: "Foyer Valdotain non è un'organizzazione contro la politica e le forze politiche, ma vuole essere uno strumento di stimolo e amplificatore delle attese della nostra comunità”. L'obiettivo del Foyer Valdotain in prima istanza era quello di essere un centro di ascolto di quella parte sempre più ampia della comunità“fuori dai giochi delle lobby e dei salotti, senza rappresentanza".