Erik Lavevaz è il nuovo Presidente della Regione Valle d’Aosta

L'elezione è arrivata nel secondo giorno dei lavori del Consiglio regionale, dopo un ampio dibattito. Lavevaz, 40 anni, è laureato in Fisica. L'attuale Presidente Uv è stato per oltre 14 anni sindaco del suo comune, Verrayes.
Immagine di archivio - Il Presidente Erik Lavevaz
Politica

Ha dovuto attendere il secondo giorno di Consiglio Valle, l’unionista Erik Lavevaz per potersi andare a sedere sullo scranno di Presidente della Regione della Valle d’Aosta. A prendersi ieri pomeriggio la scena è stata infatti l’opposizione con una sequela di interventi, in parte rivolti all’analisi del programma del nascituro governo, in parte appendice della campagna elettorale.

Lavevaz, quarant’anni compiuti lo scorso 15 febbraio, nel segreto dell’urna raccoglie 20 voti, uno in meno di quelli a disposizione dalla sua maggioranza (29 schede valide, sette le nulle, fra cui una con l’indicazione di Augusto Rollandin e 8 le bianche). Come già ieri con l’elezione del consigliere segretario Jordan, anche oggi si è presentato un franco tiratore.

Laureato in fisica delle tecnologie avanzate all’Università degli studi di Torino, il neo presidente, dopo una breve parentesi nel mondo della scuola, è stato per oltre 14 anni sindaco del suo paese, Verrayes. Incarico lasciato nel dicembre 2019 per entrare in Consiglio Valle come supplente di Augusto Rollandin, a seguito delle dimissioni di Luca Bianchi, sostituito da Giovanni Barocco.

Negli anni da amministratore comunale, il neo presidente della Regione ha fatto della sua grande passione per l’organo il suo lavoro: sviluppare metodologie sia di progettazione che di costruzione innovative sia nel campo dell’organaria classica che nel campo dei cosiddetti organi virtuali.  Organista titolare dell’organo della parrocchia San Martino di Verrayes, dal maggio 2014 è stato membro del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Musicale Pareggiato di Aosta. Nell’ottobre 2018 è diventato Presidente dell’Uv, incarico che ora dovrà lasciare. In questi due anni ha guidato il Mouvement in uno dei periodi peggiori, contrassegnati da diverse inchieste giudiziarie che hanno coinvolto esponenti di spicco del partito. A lui viene riconosciuto il merito di aver avviato all’interno del partito un processo di rinnovamento.

“Quello che sogno – ha detto Lavevaz questa mattina, rispondendo questa mattina alle critiche di ieri della minoranza  – è un clima politico diverso da quello vissuto negli ultimi due anni, i valdostani in questo momento hanno bisogno di altro, di riferimenti sereni, vista la situazione molto difficile che c’è sia livello sanitario che sociale Abbiamo bisogno tutti insieme di essere consapevoli di questo e più maturi nei nostri atteggiamenti versi i valdostani”. Il neo presidente annuncia la volontà di dialogare con tutti, come chiesto ieri da più parti, ma ricorda come “il dialogo si costruisce nel tempo” e certo non è favorito da anni di “comunicazione aggressiva”. Sul programma – “impossibile che all’interno sia presente il dettaglio di quanto verrà affrontato nei prossimi cinque anni di legislatura” – Lavevaz si è detto pronto ad “ascoltare suggerimenti e buone idee” da qualunque parte essi arrivino.

Infine sulla questione di chi ha vinto le elezioni e chi è poi andato a governare, Lavevaz, come già fatto ieri dal vice presidente del Consiglio Valle, Aurelio Marguerettaz ha ricordato quanto accaduto due anni fa, ovvero l’Uv, primo partito, relegato in minoranza. “Questo, giusto o sbagliato che sia, è il sistema proporzionale”. E sulle allusioni a pressioni da Roma. “Questa Giunta non è nata da indicazioni romane, sono altri ad attendere indicazioni da Roma o Milano. Per fortuna noi abbiamo atti congressuali che spiegano bene da dove derivano le nostre scelte”. 

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