Erik Lavevaz si è dimesso da presidente della Regione. Il Centrodestra: “Pronti a dialogare con tutti”

Domani arriverà in Consiglio regionale la presa d'atto delle dimissioni, con l'assunzione della guida del governo da parte del vice presidente Luigi Bertschy. La Giunta regionale rimarrà in carica per l'ordinaria amministrazione. Lega e Forza Italia: "Pronti al dialogo con tutte le forze politiche"
Il presidente Erik Lavevaz al Festival “L’Italia delle Regioni”
Politica

Ha presieduto la sua ultima Giunta e poi è andato a formalizzare, nelle mani del Presidente del Consiglio regionale, le sue dimissioni. Erik Lavevaz da questa mattina non è più Presidente della Regione. Domani arriverà in Consiglio regionale la presa d’atto delle dimissioni, con l’assunzione della guida del governo da parte del vice presidente Luigi Bertschy. La Giunta regionale rimarrà invece in carica per l’ordinaria amministrazione.

In base alla legge regionale la ricostituzione di un governo e di una maggioranza dovrà avvenire nei prossimi 60 giorni, pena il ritorno alle urne.

“Ho lavorato fino quando è stato possibile per allontanare le tensioni politiche di questi ultimi mesi dal Consiglio regionale – scrive nella sua lettera di dimissioni Lavevaz – dando centralità ai movimenti che hanno portato i loro eletti in seno all’Assemblea regionale. Prendo atto che il mandato ricevuto da parte delle forze politiche, quello di rafforzare la maggioranza regionale formatasi dopo le elezioni, non può essere portato a termine a causa delle distanze che devono essere spiegate e affrontate. Queste tensioni, oggi, rischiano di frenare l’azione amministrativa che dobbiamo portare avanti. Mi dimetto, quindi, nella speranza che questo gesto possa facilitare la discussione fra le forze politiche e portare alla ricomposizione rapida del quadro politico, fino alla formazione di una nuova maggioranza”.

“Nel corso di questi due anni, la squadra di governo ha portato in Consiglio una lunga serie di iniziative – prosegue Lavevaz – che hanno riaffermato la centralità dell’Assemblea e del suo dibattito. Rivendico, quindi, quanto fatto nel corso di questa esperienza, in un periodo non facile: un lavoro collettivo, portato avanti con entusiasmo e con la consapevolezza dei limiti di ciascuno. Resto convinto che il confronto e il dialogo, nel rispetto reciproco, sono essenziale per l’azione politica: allo stesso tempo sono certo che la Valle d’Aosta possa affrontare le sfide contemporanee solo se saremo in grado di non appiattirci su delle logiche centraliste e di dare senso al nostro particolarismo e alle nostre prerogative di regione autonoma. Un’autonomia di cui il Consiglio regionale è il perno, grazie alla consapevolezza di una storia che possa essere proiettata nel futuro”.

Ringraziando, quindi, tutte le strutture del Consiglio regionale “per l’attenzione, la professionalità dimostrata”, Lavevaz sottolinea ancora come il Consiglio regionale sia “un’istituzione chiamata ancora una volta ad essere il luogo privilegiato dello scambio tra le idee della Valle d’ Aosta, al di là degli interessi particolari, per rispondere alle esigenze e alle aspirazioni della nostra comunità”.

Le reazioni alle dimissioni

Lega e Forza Italia VdA: “Pronti al dialogo con tutte le forze politiche”

Depositate le dimissioni, il centrodestra con Lega e Forza Italia annunciano la volontà di avviare le consultazioni per la formazione di un nuovo governo.
“Consci della necessità di fornire una risposta urgente ai tanti dossier rimasti aperti, considerato il fallimento dell’esperienza di un governo che guardava a sinistra certificato oggi con le dimissioni del Presidente della Regione, Erik Lavevaz, si rendono sin d’ora promotori di un dialogo con tutte quelle forze politiche che intendono affrontare i problemi della nostra comunità. Dialogo che vuole essere costruttivo e libero da pregiudizi e da qualsivoglia forma di personalismo.”

Per i due gruppi consiliari le dimissioni “formalizzano, di fatto, una crisi politica che perdura ormai da troppo tempo e che da oggi costringerà l’Amministrazione della nostra Regione alla sola gestione degli affari correnti. Tutto questo in un momento in cui la crisi energetica e sociale e le difficoltà nell’attuazione delle progettualità legate al PNRR, nonché la perdurante stasi di alcuni dossier strategici per la Valle d’Aosta, avrebbero richiesto invece una pronta e decisa presa in carico, a partire dal futuro dei nostri Tunnel e dal rinnovo delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico per arrivare alle riforme degli enti locali e della legge elettorale, alla nuova PAC 2023-2027 e alla riorganizzazione del sistema sanitario nel suo complesso.”

Il tutto mentre a livello nazionale, si stanno affrontando “tematiche che, pur essendo forse ritenute lontane dall’interesse del nostro territorio, come la riforma legata all’Autonomia differenziata o l’eventuale rimodulazione delle progettualità e delle scadenze legate al PNRR, dovrebbero al contrario vederci protagonisti nel relativo dibattito”.

Su questi argomenti e su altri, proseguono i due gruppi consiliari, con la commissione politica dell’Union Valdôtaine, nel dicembre scorso, furono trovate numerose “convergenze” sia “sui temi” che sulle “modalità di approccio agli stessi”.

Fratelli d’Italia Vda: “Noi sempre coerenti, non cambiamo idea”

“L’unica possibilità di poter fare parte di un governo regionale in questa legislatura sotto l’egida di una coalizione vincente in tutta Italia sarebbe stata la pregiudiziale ineludibile di una discontinuità con il governo precedente sostituito con uno a traenza centrodestra”.  A ricordarlo è oggi Alberto Zucchi di Fratelli d’Italia Vda.

“Nel caso di impossibilità di realizzare un nuovo governo con una presidenza di cdx auspichiamo coerentemente una volta di più, in presenza dell’apertura formale della crisi, che le forze politiche pro tempore presenti in consiglio regionale facenti parte del cdx promuovano una nuova legge elettorale maggioritaria da discutere e fare approvare al consiglio regionale affinché si garantisca con senso di responsabilità la futura necessaria stabilità e consenta immediatamente dopo ai valdostani di tornare al voto sulla base di un programma condiviso, in un quadro di alleanza di cdx senza porte girevoli, evitando compromessi al ribasso con i nostri avversari”.

2 risposte

  1. L’armata brancaleone, dopo due anni di nulla e di litigi, naufraga. Alla faccia degli elettori.

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