“La crisi del turismo dovuta alle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria e l’improvviso stop all’apertura degli impianti sciistici, dopo che tutto era pronto e faceva sperare per la ripresa dell’economia, non solo hanno messo in ginocchio il settore dell’ospitalità ma hanno creato grande preoccupazione tra le aziende agricole che trovano nel mercato locale il loro principale sbocco commerciale”. A ribadirlo è stato ieri l’Assessore regionale all’Agricoltura Davide Sapinet nell’incontro fra il Ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli e i colleghi assessori delle altre regioni.
Fra gli argomenti sul tavolo, la ripartizione dei fondi FEASR che dovranno essere assegnati alle regioni per finanziare gli interventi nel biennio di transizione 2021-2022 e per la quale un gruppo di 15 regioni, tra le quali la Valle d’Aosta, ha proposto di rivedere i criteri storici applicati in passato. Gli Assessori hanno anche chiesto che la decisione sia assunta in tempi brevi, in quanto è necessario garantire al più presto la riapertura dei bandi a beneficio degli agricoltori .Sapinet ha chiesto che siano tutelate le specificità delle Valle d’Aosta, che, come regione montana, ha nei premi del Programma di sviluppo rurale un sostegno fondamentale per il reddito degli agricoltori, che deve essere preservato da ogni possibile criterio di riparto.
Altro tema sentito è stato quello legato alla fauna selvatica, per il quale è stato richiesto che, superando le posizioni ideologiche, il Ministero delle politiche agricole possa riacquisire un ruolo centrale nel dibattito a livello nazionale Sapinet ha ricordato “come la corretta gestione della presenza del lupo abbia assunto un’attenzione prioritaria e come, tra i tanti aspetti, sia necessario tutelare e supportare gli allevatori in vista della prossima stagione della monticazione”.
L’Assessore, riferendosi ad alcune osservazioni già espresse, ha, infine, chiesto che nel Recovery Plan sia data la giusta considerazione alla valorizzazione delle risorse idriche, anche nell’ottica dei cambiamenti climatici, i cui effetti si sentiranno in prima battuta nelle regioni dell’arco alpino, e che, nella predisposizione del futuro PAN (il Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari) siano tutelate le esigenze dell’agricoltura di montagna.