Fse, perdita di risorse in vista anche nel 2019. “Situazione criticissima”

Per il programma Fse la Vda deve certificare per il maggio 2019 oltre 4 milioni di euro che diventeranno 8,8 milioni a fine anno.
soldi, Unione europea, fondi europei
Politica

Se il 2018 per il Fondo sociale europeo è stato amaro, il 2019 rischia di esser doloroso.

A parlare apertamente delle preoccupazioni per nuovi e più importanti disimpegni all’orizzonte  – nel 2018 la Valle d’Aosta, unica regione in Italia, ha già perso quasi 3 milioni di euro – è stato in Consiglio regionale Luigi Bertschy. 

“La prospettiva è criticissima” ammette l’Assessore “Dovremo essere molto bravi a evitare che i problemi del 2018 si trasformino in problemi ancor più gravi”. Il primo appuntamento importante per l’Fse valdostano è per il maggio 2019 quando andranno certificati oltre 4 milioni di euro che diventeranno 8,8 milioni a fine anno. Se non si spendono queste risorse e non le si rendicontano nei tempi previsti scatterà, come già per il 2018, il disimpegno ovvero verranno persi dei fondi. 

“E’ un appuntamento per il quale oggi siamo quasi sicuri di non farcela – svela Bertschy –  perché non è solo questione d riorganizzarci, mettendo in campo dei rinforzi in termini di risorse umane. Il programma, finito il pregresso che è da mettere a sistema, ha bisogno di nuovi volumi di spesa”. E’ in corso il monitoraggio dei bandi aperti, alcuni dei quali non hanno ancora prodotto i risultati attesi.

“Da parte del Governo regionale e delle strutture tecniche c’è preoccupazione ma anche attenzione”. Ad oggi sono stati avviati 318 progetti che hanno interessato 3800 persone per una spesa di 9 milioni di euro. “C’è un’attività in corso che bisogna rinforzare. Le cose importanti da mettere in campo, che faranno la differenza sono: risorse di personale per mettere a sistema il pregresso, adattamenti del sistema di gestione e delle direttive regionali per semplificare al massimo il lavoro, procedure di rendicontazione e controllo, certificazione delle spese sostenute al 31 dicembre 2018. C’è poi l’idea di provare a incentivare chi andrà a lavorare nei servizi e nei progetti ma l’obiettivo più importante è di andare a generare spesa”.

Il dossier è sul tavolo della Giunta, conferma l’Assessore: “In questi 60 giorni abbiamo parlato parecchie volte di questo argomento, applicandoci con tutta la capacità che si può mettere a disposizione per superare una fase di grande difficoltà e creare le condizioni perché la Valle d’Aosta con questi disimpegni non venga danneggiata nelle future programmazioni”.

Sulle cause di questa situazione, l’Assessore non nasconde le responsabilità della “politica trasversale, con parecchi governi che si sono succeduti in questi anni” ma anche delle “strutture dirigenziali”. 

“Scontiamo ancora un’impreparazione e un approccio culturale sbagliato rispetto all’utilizzo dei fondi europei, sia politicamente che amministrativamente. Sono utilizzati per finanziare delle attività, ma se si possono usare quelli regionali viene scelta la seconda strada”. 

Le preoccupazioni dell’Assessore sono state condivise anche da Alberto Bertin di Rete Civica e Elso Gerandin di Mouv’. “Mi ricorda un po’ i film western dove si aspetta la cavalleria.  – ha commentato il primo – Qui però non arriva nessuno, dobbiamo sbrogliarcela da soli”.

“Nel 2017 sono stati certificati 46 progetti di cui 39 hanno almeno un rilievo – ha evidenziato Gerandin  – nel 2019 saranno in discussione 14 milioni di euro”.

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