L’elezione diretta del Presidente della Regione non comporterà la perdita delle funzioni prefettizie, attribuitegli dal decreto luogotenenziale del settembre 1945. A chiarirlo è Roberto Louvin, nello studio sulla funzione prefettizia del Presidente della Regione Valle d’Aosta, presentato ieri sera a Palazzo regionale.
“Nulla lascia supporre che un’eventuale modifica della normativa elettorale debba condurre a quest’esito – scrive Louvin, curatore dello studio – tanto più che l’eventualità dell’elezione diretta è già espressamente contemplata dallo stesso Statuto. Occorre semmai sottolineare, al contrario, come un’eventuale effetto stabilizzatore di questa evoluzione dell’ordinamento politico valdostano possa offrire piuttosto maggiori garanzie di continuità nell’assolvimento del compito di rappresentanza del governo centrale”.
Il tema dell’attribuzione delle funzioni prefettizie al presidente della Regione è tornato d’attualità fra il 2019 e il 2020 quando, dopo l’inchiesta Geenna, si sollevarono alcune voci politiche critiche, in primis quella dell’ex deputata valdostana Elisa Tripodi, sul doppio ruolo del presidente della regione, che proprio in quegli anni si trova a dover dare avvio alle procedure per l’accesso antimafia nei comuni di Aosta e Saint-Pierre.
“L’esercizio delle funzioni prefettizie da parte del Presidente della Regione non era stata oggetto, sino ad ora, di specifico e puntuale approfondimento scientifico, si è quindi colta l’opportunità di fornire finalmente alla comunità valdostana un contributo sostanziale sul punto.” ha ricordato ieri sera il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin.
Lo studio ricostruisce le dinamiche, a tratti anche fortuite, che portarono al modello – unico in Italia – di attribuzione delle funzioni prefettizie al Presidente della Regione, in altre regioni in capo invece ai Prefetti.
“Lo studio è il frutto di una complessa ricerca durata quasi due anni e fa luce su un aspetto originale e positivo del modello autonomistico della Valle finora poco conosciuto – evidenzia Roberto Louvin, curatore del volume -. L’attribuzione dei compiti prefettizi al Presidente della Regione ha un’origine storica singolare, ma si può dire, alla prova di settant’anni di esercizio, che è ormai ben radicata e aggiungerei che ha dato vita a una formula a cui oggi guardano con interesse, come hanno confermato gli autorevoli interventi dei colleghi Rolla e Cosulich che hanno partecipato allo studio, anche le altre Regioni e Province autonome.”
Fra gli spunti finali offerti dallo studio “la necessità di alcune puntualizzazioni ordinamentali” attraverso una o più norme di attuazione.